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giovedì 4 maggio 2017

i rischi del mestiere

Proprio ieri, 3 maggio, si è celebrata la giornata mondiale della libertà di stampa (http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/giornata-mondiale-liberta-stampa) voluta dall'Assemblea Generale dell'ONU per far ricordare (ad alcuni governi dalla memoria corta e nella vignetta vi è qualche esempio) che esiste il principio, sancito dall'art.19 della dichiarazione universale dei diritti umani, a tutela soprattutto della libera espressione in tutto il mondo. Ci sono stati, purtroppo, esempi di giornalisti uccisi per svariati motivi, da chi ficcava il naso in faccende scomode (Ilaria Alpi e Miran Hrovatin), a chi rivelava torbide verità (Maria Grazia Cutuli) o a chi era invisa al potere russo per le inchieste in Cecenia (Anna Politkovskaja). Tanti altri casi di giornalisti che, sapendo di correre rischi più che fondati per il loro mestiere, hanno continuato senza se e senza ma il loro cammino sulla impervia strada della libertà di stampa. Fortunatamente non sempre l'esito finale è tragico; ci sono anche casi, come quello capitato alla giornalista di Matrix proprio ieri sera a Roma, che alla fine servono a far capire al sottoscritto che è molto meglio far sfogare davanti a una tastiera di un computer, l'innata voglia di sentirsi un giornalista (mancato) di grido. E non di grida, come quelle della Parisella (http://www.today.it/video/matrix-giornalista-aggredita-stazione-termini-video.html).

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