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martedì 2 maggio 2017

ancora un femminicidio

Anche nel primo giorno di maggio la cronaca deve registrare l'ennesimo femminicidio (http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/roma_omicidio_babuino_compagna_femminicido-2413361.html) a cui francamente non so più come reagire, se scrivendo banalità (ne ho già parlato sabato 8 aprile) oppure cercare di sviscerare, dall'interno della mia coscienza, cosa induce una persona del mio stesso sesso a togliere la vita alla propria compagna, Anche io la scorsa estate sono stato lasciato, dopo più di cinque anni, dalla mia donna ma non per questo in me è scattato quel macabro meccanismo che devasta e che procura invece, nella stragrande maggioranza degli uomini, quel mortale risentimento innescato (soprattutto in chi ha superato i 50 anni) dalla paura dell'abbandono, dalla considerazione, errata, di non poter più vivere da soli, di non aver più (in età avanzata) la possibilità di un altro amore. E' assurdo ed inconcepibile pensare che un uomo non possa rifarsi una nuova vita sentimentale anche a sessant'anni o oltre, perché l'amore non ha età né confini. E' altresì assurdo ed inconcepibile uccidere la propria donna pensando che se non è nostra non dovrà essere di nessun altro.

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