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martedì 30 maggio 2017

il caffè miracoloso

Una volta la pubblicità del caffè, diventata famosa grazie al compianto Nino Manfredi, diceva che "...più lo mandi giù, più ti tira su...". Adesso, se vogliamo stare alle ultime ricerche (http://www.blitzquotidiano.it/salute/caffe-meglio-del-viagra-3-tazzine-al-giorno-sono-un-anti-flop-naturale-2698675/), sembra addirittura che il caffè faccia miracoli. Molto più e meglio della famigerata pillola blu che aiuta l'erezione e permette di fare una bella figura almeno per quattro ore. Credo quindi che bisognerebbe sostituire il vecchio claim pubblicitario di cui sopra con uno più attuale come "...più lo mandi giù e più te lo tira sù...". Immagino che la notizia data dagli esperti della Società Italiana di Andrologia, se da una parte potrà entusiasmare i consumatori della bevanda più conosciuta al mondo, dall'altro lato non credo provochi lo stesso fervore nella Pfizer che, pur avendo un fatturato di oltre 60 miliardi di dollari, non vedrebbe certo di buon occhio un calo delle vendite in farmacia o nell'e-commerce a fronte di file megagalattiche nei bar o le corse tra gli scaffali dei supermercati per accaparrarsi quanto più barattoli di caffè possibile. A parte gli scherzi, per quanto mi riguarda non ho mai ingurgitato una sola pillola blu in vita mia mentre le mie canoniche tre tazzine al giorno di buon caffè non me le sono mai fatte mancare. E la soddisfazione, più o meno elevata, del mondo femminile che ho incontrato nel mio percorso affettivo e sessuale sta a testimoniare che a volte l'effetto naturale di una bevanda giova molto più di un preparato chimico.

lunedì 29 maggio 2017

onori all'ottavo re di Roma

Secondo voi potevo esimermi, pur essendo il sottoscritto di fede juventina, dal celebrare l'addio alla Roma e al calcio giocato (almeno così sembra) da parte di Francesco Totti? Certo che no. E debbo pure confessare, senza remore, di aver versato ieri pomeriggio copiose lacrime seguendo lo speciale del dopopartita su SKY. Sottoscrivo integralmente tutto quanto detto su di lui, sia a livello statistico (numeri mostruosi, davvero!) sia soprattutto dal versante umano. Sì, Totti è stato un esempio (per chiunque) di fedeltà sportiva come nessun altro ma anche di immensa generosità e non solo sui campi di calcio con i suoi assist. Chi lo conosce intimamente sa che lui ha donato, ai bambini malati e bisognosi come ai poveri, tanti di quei soldi che nemmeno lo si può immaginare. Francesco Totti ha ricevuto tanto dalla vita, affettiva e sportiva, ma ha dato tantissimo. E questo è una grande nota di merito della quale non molti calciatori possono fregiarsi. Anzi direi quasi nessuno. Onori e scroscianti applausi con relativa standing ovation per l'ottavo re di Roma! Per quei pochi che si sono persi il suo commiato dall'Olimpico, alquanto emozionante, ecco un link idoneo
(http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/roma/2017/05/29/news/totti_il_discorso_d_addio_spegnere_la_luce_non_e_facile_adesso_ho_paura_-166683461/).

giovedì 25 maggio 2017

il carcere uccide

L'argomento carcere l'avevo già trattato su questo blog nello scorso mese di aprile (http://tpi-back.blogspot.it/2017/04/fronte-del-carcere.html  e poi http://tpi-back.blogspot.it/2017/04/una-morte-assurda.html) ma a quanto pare non solo uno sconosciuto blogger come il sottoscritto ha sentito il diritto-dovere di cronaca nel parlarne. Anche il più venduto magazine politico-economico-sociale ha avvertito la medesima necessità. Ed ecco infatti un ottimo servizio giornalistico, a firma Arianna Giunti su L'Espresso, che ci fa aprire gli occhi sul mondo carcerario e sulle inevitabili morti alle quali non sembra esserci rimedio o almeno preoccupazione. Sembra che questi decessi siano di un altro mondo, che non ci toccano, non ci riguardano. Almeno finchè un giorno, disgraziatamente, un nostro caro non incapperà nelle strette maglie della giustizia. Consiglierei un'attenta lettura di questo articolo. (http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/05/23/news/suicidi-in-carcere-la-strage-silenziosa-i-detenuti-sono-imbottiti-di-psicofarmaci-1.302418?ref=HEF_RULLO).  

mercoledì 24 maggio 2017

senza mutande, senza vergogna

David Beckham, indossando le mutande bianche firmate, ha fatto ingolosire le aspettative sessuali di milioni di donne, attratte dalla consistenza intravista tramite la pubblicità cartellonistica. Altri esempi di smutandati più o meno di grido (e di fattezze più o meno esagerate, uno per tutti Rocco Siffredi con le CK) ce ne sono stati. Eccome. Mi è parso quindi che la notizia clamorosa data dal buon vecchio Lando Buzzanca, partecipando all'ennesimo reality su RAIDUE, sia stata francamente controcorrente, rispetto alla normalità delle cose (http://www.blitzquotidiano.it/tv/lando-buzzanca-confessa-non-porto-le-mutande-da-40-anni-2694923/). Capisco che i gioielli di famiglia (in questo caso i suoi) avvertano molta più libertà, senza le restrizioni di sorta (a prescindere dalla marca) imposte dalla mutanda e quindi si sentano doppiamente felici (insieme al walter, come lo chiamerebbe la Littizzetto) di oscillare senza paura. Ma a un certo punto non portarle per 40 anni, anche in base alle ferree leggi della gravità terrestre, secondo me potrebbe determinare una sorta di contrappeso dantesco: ovvero la tendenza a scendere (i gioielli e il walter) sempre più in basso, anno dopo anno, fino a determinare la classica mossa di chi, scocciato per svariati motivi, mima con i gesti il contenitore che oramai ha toccato terra. Anche in presenza di pantaloni a vita bassa.  Molto bassa.   

martedì 23 maggio 2017

25 anni senza Giovanni Falcone

Sono trascorsi 25 anni da quel tragico e orrendo 23 maggio 1992. La strage di Capaci è una ferita che non si rimarginerà mai nel tessuto sociale politico e morale dell'Italia. Il sacrificio di Giovanni Falcone, di sua moglie e della sua scorta è stato purtroppo vano. Nulla è cambiato, anzi tutto è peggiorato nel nostro Paese. Ha ragione il presidente del Senato Pietro Grasso (che ha lavorato con Falcone e lo ha conosciuto e ammirato a dismisura) quando dice che se oggi ci fosse ancora Giovanni Falcone (e naturalmente anche Paolo Borsellino) molto probabilmente l'Italia sarebbe diversa e migliore di quella che è. Parole da sottoscrivere integralmente ed io oggi, per unirmi idealmente al ricordo di Falcone, vi voglio riproporre quanto da me scritto 8 anni fa su questo blog (http://tpi-back.blogspot.it/2009/05/il-sacrificio-degli-eroi.html).

lunedì 22 maggio 2017

Malta, l'isola dei marpioni

Per assurdo la notizia clamorosa sarebbe quella che il vincitore dell'Isola dei famosi aprisse un conto o una società a La Valletta, capitale della Repubblica di Malta che, a ben vedere, adesso potremmo anche chiamare la Repubblica dei Marpioni visto e considerato che numerosi furbetti italici hanno già da tempo individuato l'arcipelago maltese come una manna per investimenti societari, finanziari e riciclaggi vari. Ma non credo che Raz Degan voglia unirsi a quella schiera di nomi, svelati ieri da l'Espresso (http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/05/18/news/maltafiles-tutti-i-nomi-degli-italiani-con-i-soldi-nel-paradiso-fiscale-1.302122?ref=HEF_RULLO&refresh_ce) per fregiarsi del titolo di marpione. Certo, la tentazione sarebbe forte: non è da tutti entrare in società, o in affari più o meno trasparenti, con gente marpiona del calibro di Briatore o di Fendi oppure con la famiglia Rocca o perché no con politici del rango (?) di Laura Bianconi, Benedetto Adragna o di Enrico Cantone (quest'ultimo dopo che l'Espresso l'ha beccato ha annunciato le sue dimissioni, http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/enrico-cantone-consigliere-m5s-toscana-si-dimette-per-le-societa-non-dichiarate-a-malta-2690108/) ma alla fine ritengo che lo spirito zen di Raz possa avere il sopravvento sulla bramosia di potere e di denaro, facendolo allontanare così dalla pericolosa isola dei Marpioni e magari inducendolo a farsi una vacanza premio con la sua bella bionda (la Barale ovviamente) in qualche angolo di paradiso a lui più congeniale.    

sabato 20 maggio 2017

Rolex, Croce(tta) e delizia dei politici

Ma allora diciamolo. E' proprio un vizio. Anzi, direi quasi che più che un vizio assomiglia molto da vicino a un ossessione. Pur di avere un Rolex (ovviamente in regalo) i nostri politici fanno di tutto, si lasciano circuire moralmente e politicamente, addirittura si azzuffano pur di avere quello più prezioso (http://www.ilgiornale.it/news/politica/quei-rolex-regalati-dai-sauditi-e-intascati-palazzo-chigi-1211532.html), riescono anche ad abbinarci abiti sartoriali su misura (http://www.panorama.it/news/politica/rolex-abiti-viaggi-lista-dei-regali-lupi-parenti/) e addirittura ringraziano affettuosamente al telefono (http://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/05/19/news/corruzione_arrestato_il_deputato_girolamo_fazio_manette_anche_per_l_armatore_ettore_morace-165808265/), per poi avere almeno il buon gusto di dimettersi, come nel caso della Vicari. A quanto pare, nella politica italiana, il Rolex va via come il pane ed è più richiesto di un emendamento che magari, sotto sotto, faciliti qualche sotterfugio per garantirsi agi e benefici per sé e per gli amici degli amici. Siamo alle solite: il malcostume italico, figlio legittimo della corruzione e della inesauribile sete di potere, continua a far proseliti a tutti i livelli, dai figli di ex ministri alle sottosegretarie ai Trasporti (incomincio a pensare che il Rolex oramai abbia una corsia preferenziale già pronta da tempo...), passando per parlamentari in trasferta di lavoro in Arabia Saudita. A tutti i livelli e a tutte le latitudini il motto imperante è sempre lo stesso: "...siam ministri o solo ex, datece solo er Rolex...". Viva l'Italia! Viva il Rolex!  

venerdì 19 maggio 2017

dal call center alla politica

Sembrerebbe un azzardo pensare di poter fare una carriera politica, di alto livello, partendo da un call center. Eppure è la semplice verità. E ne abbiamo la prova vivente. L'ex ministro degli Esteri ed attuale Alto Rappresentante della UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ossia la 43enne Federica Mogherini, è partita proprio da un'affollata sala di un call center (non ci è dato sapere se lavorava in inbound o in outbound, ovvero se riceveva le chiamate o se le faceva proponendo magari abbonamenti per Telepiù...) per poi arrivare, con aggraziate falcate, al top della politica anche attraverso una carica di elegante e misurata sensualità (che non fa mai male) e ad un leggero strabismo di Venere. Non so se attualmente le giovani lavoratrici di call center, impegnate più a lottare con il coltello fra i denti per conservare il posto di lavoro che aspirare alla poltrona del dicastero della Farnesina, abbiano in mente altri genere di scalata sociale e lavorativa ma tuttavia credo (parlo a titolo esclusivamente personale avendo avuto una ex compagna grande lavoratrice di call center) che l'esempio dato dall'ex ministro/a sia sufficiente ad allargare orizzonti e speranze a tutte quelle donne (e perché no, agli uomini che magari potrebbero diventare dei nuovi Renzi...) che per necessità, e forse anche per virtù, anelano fortemente ad un qualsiasi posto che non sia la postazione scomoda di un call center. Fermo restando che, in ogni caso, una base di studi e di cultura è d'uopo, anche solo per fare da semplici portaborse al politico di turno. Sempre meglio che stare in cuffia. Leggetevi l'intervista odierna della Mogherini, c'è da imparare. Ed emulare. (http://www.corriere.it/sette/17_maggio_18/mogherini-pensare-che-ragazza-lavoravo-call-center-13829f5a-3bec-11e7-83da-130c74015a48.shtml).  

giovedì 18 maggio 2017

le follie (incomprensibili) della Rete

Che educazione può dare un padre alla propria figlia (con il consenso pure della mamma) se a soli due anni decide di aprirle un profilo Instagram per far sapere a tutto il web quando la piccolina farà la cacchina o a che ora farà il bagnetto e stronzate di questa risma? Va bene che il troppo denaro, guadagnato dando calci al pallone, può portare al parossismo dell'egocentrismo, nonché ad un esibizionismo puro e becero, ma a tutto c'è un limite! Mauro Icardi e signora potrebbero accudire ed educare molto meglio la loro bimba di due anni, invece di rendersi ridicoli e complici di uno sventurato modo di apparire (http://www.sport.it/calcio/la-figlia-di-icardi-ha-un-profilo-instagram-a-soli-2-anni_sn_98664.htm), per sentirsi vivi e importanti, facendosi seguire da migliaia di followers che non hanno una minchia da fare tutto il giorno se non stare attaccati a guardare le gesta (e le cacchette) della figlia del campione (se così lo vogliamo chiamare) dell'Inter. Che amarezza!

mercoledì 17 maggio 2017

elogio di Giovanni Bianconi

Chi mi segue dall'inizio della mia avventura su questa piattaforma web (dal lontano novembre 2005), come ad esempio il mio vecchio amico Mauro che è anche uno dei più solleciti commentatori, o chi mi segue, magari casualmente, da poco tempo avrà capito che la mia passione per i blog nasce dalla mia mai celata aspirazione (purtroppo naufragata) di esercitare la professione del giornalista. In passato ho scritto per una rivista di viaggi occupandomi di recensire località e ristoranti di mezza Europa, mi sono anche dilettato per svariati anni a fare il conduttore radiofonico, applicandomi come lettore dei notiziari. Insomma, per farla breve, ogni qualvolta mi imbatto in qualcuno che scrive bene, che svolge con professionalità e coerenza la sua attività in tv, radio o sulla carta stampata, in quel preciso momento il sottoscritto gode. Non fraintendetemi, il piacere è direttamente proporzionale alla voglia di poter emulare quel o quella giornalista ed in questo caso voglio pubblicamente fare l'elogio sperticato di Giovanni Bianconi, classe 1960 (la mia), una delle prime firme del Corriere della Sera, scrittore alto di gamma (passa con estrema duttilità dalla Banda della Magliana ai NAR, dalla storia delle Brigate Rosse alla vita di Ago Di Bartolomei, dall'omicidio di Guido Rossa al suo ultimo bellissimo libro "L'assedio" sulla figura di Giovanni Falcone, editore Einaudi), dotato di una preparazione e cognizione di causa che sfiora quasi l'onniscienza. Personalmente l'ammiro smodatamente e qui, per non sembrare un suo parente o un suo prezzolato, mi limito solo a consigliarvi (oltre ai suoi libri) l'ultimo pezzo giornalistico scritto per il Corriere.it, http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_maggio_16/boss-investivano-cibo-sanita-1ef2f704-39bc-11e7-8def-9f1d8d7aa055.shtml che, e lo dico con la massima franchezza, avrei voluto scrivere io sull'altro mio blog. Tanto di cappello a Giovanni Bianconi. 
Post scriptum: ancor più consigliabile l'articolo di stamattina, http://www.corriere.it/cronache/17_maggio_16/matteo-messina-denaro-l-ultimo-boss-fuga-quella-lettera-d-amore-con-cuore-pezzi-4339ade4-3a5f-11e7-acbd-5fa0e1e5ad68.shtml sulla figura di Matteo Messina Denaro, l'ultimo superlatitante d'Italia. 

martedì 16 maggio 2017

se telefonando...

Se ai tempi della pubblicità per la vecchia SIP (attuale TIM) l'agenzia Armando Testa aveva fatto centro (anche soprattutto all'interpretazione di Massimo Lopez) con il famoso slogan "una telefonata allunga la vita" (https://www.youtube.com/watch?v=-F2ppwDOG7k), ai tempi nostri invece basta una telefonata per accorciartela, la vita (politica e morale). O comunque determina non dico uno scandalo ma almeno una certa indignazione. Come nel caso della conversazione tra i Renzi, padre e figlio, con il primo intercettato a causa dell'inchiesta CONSIP che già tanto rumore aveva fatto qualche mese fa e che adesso, grazie al libro di Marco Lillo ("Di padre in figlio"), svela un capitolo ancor più torbido e singolare (http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/la-telefonata-renzi-chiamo-papa-tiziano-non-dire-bugie-non-ti-credo/) confermando quanto sia prezioso per chi conduce le indagini, di qualsiasi tipo e per qualsivoglia reato, ascoltare quello che si dicono i due interlocutori. Lo è stato nel caso più clamoroso di cui ho già parlato (quello del Berlusca e delle famose Olgettine), lo è sempre stato nelle intercettazioni di svariati criminali (non ultimo Mafia Capitale con Carminati & C.) e credo che continuerà ad esserlo sempre. In buona sostanza, se telefonando ci si può inguaiare a propria insaputa, ascoltando si possono acciuffare pesci piccoli e grandi che sguazzano nel mare magnum della politica, della finanza e della criminalità organizzata in generale. A mio modo di vedere bisognerebbe rendere merito alla buonanima di Bernardo Provenzano che, per 43 anni durante la sua latitanza, ha abiurato il telefono e ha usato esclusivamente pizzini. Certo, alla fine lo hanno beccato ma, almeno, ha risparmiato per tantissimo tempo sui costi delle bollette telefoniche. Chapeau!

lunedì 15 maggio 2017

il nuovo take away

Volete risolvere l'annoso problema delle code per poter acquistare un bel menù Big Mac? Vi siete scocciati di stare a passo d'uomo dietro il corteo di macchine per avere il famoso sacchetto con la M gialla su sfondo rosso contenente le leccornie ipercaloriche? Bene, se desiderate ovviare a tutte queste scocciature fate come il ganzo australiano che va a fare gli acquisti non già con la moto o con la classica automobile (o magari comodamente assiso nel marsupio di un gentile canguro) ma più furbescamente con l'elicottero d'ordinanza (http://video.corriere.it/atterra-l-elicottero-al-mcdonald-s-prendere-hamburger/8ac07266-38e7-11e7-8530-ea2b12fbdf2c), soluzionando così anche i tempi di percorrenza classici del traffico metropolitano. Se poi l'elicottero dovesse sembrarvi un'esagerazione (o magari non disponete di troppa liquidità) potreste sempre noleggiare un bel paracadute, piombare a sorpresa sul cassonato di un pick-up Nissan e beffare chi in quel momento sta ritirando il mitico malloppo con la M. Una sorta di condor rapinatore di patatine e cheeseburger. Il problema sarà poi scappare dalle ire del depredato. Allora lì sarebbe meglio fare un fischio all'australiano con l'elicottero...

domenica 14 maggio 2017

auguri a tutte le mamme!

Infrangendo una consuetudine, ovvero quella di non scrivere la domenica, dedico questo post fuori ordinanza a tutte le mamme che oggi sono al centro dell'attenzione per la festa a loro dedicata ed in particolar modo voglio offrire, via web, un bouquet di rose alla mia di mamma, effigiata per la prima volta qui (la foto è di qualche tempo fa ma lei è sempre bella, anche con i suoi capelli bianchi, come si può evincere parzialmente dall'altra foto scattata due giorni fa). In questo momento sono lontano da lei, eppure ogni giorno, grazie a SKYPE, ci vediamo e ci salutiamo e ci esprimiamo vicendevolmente tutto il nostro amore, mai interrotto, sempre coltivato e coccolato, come d'altronde ha sempre fatto mio fratello che in questo momento le è accanto. Auguri mamma!
P.S.: sempre per la serie "non vorrei sembrare autoreferenziale" vi ripropongo un mio vecchio post del 2009 dedicato, of course, alle mamme.
(http://tpi-back.blogspot.it/2009/05/auguri-alle-mamme-che-amano-troppo.html).

sabato 13 maggio 2017

Matteo chi?

Come ripetuto ampiamente sui miei due blog, non ho più voglia di scrivere di politica ed affini. L'ho fatto per tanti anni nell'era berlusconica, sprecando tempo e post, ricevendo insulti e centinaia di commenti più o meno livorosi (ovviamente dagli aficionados del Berlusca) che alla fine hanno provocato nel sottoscritto una forma di rigetto da web. Sono tornato dopo quattro anni e mi sono imposto di scrivere cose leggere o comunque non attinenti alla politica nuda e cruda. Ma da quando sul palcoscenico nazionale è salito il putto di Firenze, beh allora ogni tanto qualche riga di commento ce la posso pure sprecare. In particolar modo, senza dovermi sentire alquanto autoreferenziale, a seguito della mia scoperta (stamattina) di un mio vecchio articolo (http://l-antipatico.blogspot.it/2009/02/matteo-chi.html?m=O) che scrissi su di lui nel lontano 2009 sull'Antipatico e che vi vorrei riproporre per far capire come si cambia, in politica e nella vita. Vi consiglio di leggervi, a fine post, un commento della mia vecchia amica e blogger Rossaura che anticipa, con il suo giudizio, quello che poi in effetti si è rivelato Renzi. Il tutto al di là della recente polemica innescata sulla Boschi da Ferruccio De Bortoli, con la scontata entrata a gamba tesa dell'ex sindaco di Firenze (http://www.ilpost.it/2017/05/13/renzi-de-bortoli/).   

venerdì 12 maggio 2017

meglio guardare che ascoltare

Non è propriamente una scoperta del terzo millennio, ci mancherebbe altro, ma questa mattina mi sono intrattenuto a scorrere avidamente un articolo scovato sul sito del Corriere della Sera e che mi è stato molto utile per capire il perché e il percome, nella mia non breve esistenza, quasi mai le conseguenze (positive o negative) inerenti avvenimenti che mi vedevano protagonista provenivano dalla mia scelta di ascoltare e non già di guardare attentamente il corpo (e il relativo linguaggio) di chi mi stava davanti. Inutile dire che quando avevo di fronte un bell'esemplare di femmina, indipendentemente dal motivo della conversazione, mi crogiolavo, eufemisticamente, nell'esecuzione di una sorta di RX dell'anatomia altrui, con particolare focus su seno, gambe e labbra. Il tutto, ça va sans dire, annacquato dal mio modo di stare ad ascoltare l'interlocutrice, mostrando interesse ed annuendo con sorrisi di circostanza, per non farle capire il motivo del mio sguardo non propriamente professionale. Questo solo per dire che, a parte gli scherzi, per non cadere nella trappola dell'approssimazione e dell'errata valutazione di chi abbiamo di fronte, è sempre meglio cercare di leggere tra le righe i movimenti facciali e del corpo della persona con cui abbiamo a che fare, sia per amore sia per lavoro o altro, cercando di capire se l'accavallare le gambe di una donna è un segnale seduttivo di invito alla prova, o più realisticamente una chiusura totale della serie te la puoi solo sognare come si può evincere leggendo il pezzo sul Corriere (http://www.corriere.it/cronache/cards/gesti-non-parole-ecco-19-dritte-comprendere-linguaggio-corpo/alzata-spalle_principale.shtml).

giovedì 11 maggio 2017

chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato

Questa mattina, credo, non si parlerà d'altro dopo la sentenza della Cassazione che ha rivoluzionato il senso (pratico e morale) dell'assegno di mantenimento per l'ex coniuge in caso di divorzio (http://www.quotidiano.net/cronaca/divorzio-assegno-di-mantenimento-1.3103178) e immagino le scene di entusiasmo di ex mariti praticamente ridotti sul lastrico per ottemperare al vecchio criterio di mantenimento nei confronti della ex moglie. Non starò certo qui a disquisire sui se e sui ma che hanno in passato regolamentato il tutto. A mio avviso basta solo stare dietro alle statistiche degli ultimi anni, dalle quali si è potuto evincere la tragedia economica di uomini che, a causa della esasperata voglia di rivalsa della donna (e non stiamo a sviscerare i motivi veri o fasulli alla base della separazione), si sono ritrovati a frequentare, obtorto collo, non già rinomati ristoranti e palestre alla moda ma, inopinatamente, dignitose mense della Caritas e scomode panche da giardino pubblico. Mi viene in mente il Berlusca che si starà mangiando i gomiti pensando all'accordo divorzile con la sua ex e che gli ha procurato leggeri sacrifici per mantenerla (non ultimo vendere per 840 milioni di euro il suo pluripremiato Milan), mentre adesso, con l'applicazione di questa sentenza, avrebbe potuto indirizzare a Veronica Lario un elegante e sincero ed affettuoso saluto, alzandole in faccia il dito medio... 

martedì 9 maggio 2017

in ricordo di Aldo Moro e Marta Russo

Oggi 9 maggio non ho tanta voglia di andare alla ricerca di qualche notiziuola per poi scrivere qualcosa di light. No, questa mattina voglio ricordare due omicidi avvenuti a distanza (tra di loro) di 19 anni e a distanza di 39 anni quello del Presidente dell'allora Democrazia Cristiana (ripercorrere quei fatti con uno splendido servizio giornalistico, http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/il-caso-moro/381/default.aspx), ed esattamente di 20 anni quello della studentessa della Sapienza (un ottimo servizio giornalistico dal sito Misteri d'Italia http://www.misteriditalia.it/altri-misteri/marta%20russo/02MartaRussocronologiavicendagiudiziaria.pdf).   

sabato 6 maggio 2017

prima e dopo di una (ex) first lady

Il tempo, inevitabilmente e crudelmente, passa per tutti. Una sorta di livella (parafrasando la poesia di Totò) che non guarda in faccia a nessuno/a, regine o casalinghe, first lady o lavoratrici di call center. L'esempio più recente di decadenza fisica (certamente non economica visto il cospicuo mantenimento che ha dal cav. con postilla legale recente, http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/12371002/divorzio-berlusconi-lario-lettera-avvocati-milioni.html) è quello relativo alla ex première dame Veronica Lario (all'anagrafe più prosaicamente registrata come Miriam Raffaella Bartolini) che, come possiamo osservare nelle foto, è passata dal magico obiettivo di Bruno Oliviero all'impietoso click del magazine diretto da Alfonso Signorini. Ovviamente il giudizio deve essere circoscritto alla stazza poco edificante della ex signora Berlusconi, poiché rimane, negli occhi e nel viso, pur sempre una bella seppur attempata figliola, avendo superato da un anno il traguardo dei 60. Ci sovviene la spontanea domanda di come, nonostante il denaro a fiume che scorre nell'alveo del suo conto corrente, non abbia fatto (al contrario di molte donne anche meno ricche di lei) sforzi né miracoli per ridurre il girovita né tentativi di liposcultura. Avrà forse pensato che, magari seguendo questa via maestra dell'eterna giovinezza, poteva suscitare nell'ex marito un rialzo di sopiti istinti testosteronici?  

venerdì 5 maggio 2017

il porno è sbarcato a Roma

Una volta Roma era il palcoscenico più ambito da produttori e registi di fama per ambientarvi scene di film oramai entrati nell'olimpo della settima arte (basta citarne 10, http://www.cosafarearoma.it/migliori-film-girati-a-roma/). Adesso invece ci sono gli autodidatti del cinema porno sbarcati nella Città Eterna che poi non vanno troppo per il sottile (nella scelta della location) e ci danno dentro senza nemmeno attendere il ciak di prammatica. Fellatio, cavalcate in notturna e tutto il repertorio hard che solo Rocco Siffredi potrebbe superare. E' arrivato buon ultimo anche un africano senza fissa dimora che si è voluto cimentare sul set improvvisato del nuovo porno movie. Certo, lui come attore è ben dotato, si sa, quindi non ha bisogno di sottoporsi a provini ma la notizia della sua performance a piazza Indipendenza (http://www.huffingtonpost.it/2017/05/04/sesso-in-pieno-giorno-tra-i-rifiuti-lennesimo-esempio-del-degr_a_22069588/) ha fatto rumore sui social, oltre che per il degrado in cui è sprofondata la vecchia Caput Mundi, anche e soprattutto per la scelta del posto dove copulare, con il concreto pericolo di ritrovarsi una blatta o una pantegana, addosso o comunque nelle vicinanze, nel momento topico dell'orgasmo. Strano che la sua partner non abbia suggerito all'uomo di colore un altro set, magari sul verde di Villa Pamphili o di Villa Borghese.  

giovedì 4 maggio 2017

i rischi del mestiere

Proprio ieri, 3 maggio, si è celebrata la giornata mondiale della libertà di stampa (http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/giornata-mondiale-liberta-stampa) voluta dall'Assemblea Generale dell'ONU per far ricordare (ad alcuni governi dalla memoria corta e nella vignetta vi è qualche esempio) che esiste il principio, sancito dall'art.19 della dichiarazione universale dei diritti umani, a tutela soprattutto della libera espressione in tutto il mondo. Ci sono stati, purtroppo, esempi di giornalisti uccisi per svariati motivi, da chi ficcava il naso in faccende scomode (Ilaria Alpi e Miran Hrovatin), a chi rivelava torbide verità (Maria Grazia Cutuli) o a chi era invisa al potere russo per le inchieste in Cecenia (Anna Politkovskaja). Tanti altri casi di giornalisti che, sapendo di correre rischi più che fondati per il loro mestiere, hanno continuato senza se e senza ma il loro cammino sulla impervia strada della libertà di stampa. Fortunatamente non sempre l'esito finale è tragico; ci sono anche casi, come quello capitato alla giornalista di Matrix proprio ieri sera a Roma, che alla fine servono a far capire al sottoscritto che è molto meglio far sfogare davanti a una tastiera di un computer, l'innata voglia di sentirsi un giornalista (mancato) di grido. E non di grida, come quelle della Parisella (http://www.today.it/video/matrix-giornalista-aggredita-stazione-termini-video.html).

mercoledì 3 maggio 2017

le due Alitalia

Della notizia di ieri sul commissariamento di Alitalia sappiamo tutto (http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2017/05/02/alitalia-ok-cda-a-procedura_73186d26-88b1-4ea0-9542-157d8dd12008.html) e seguendo in diretta ieri pomeriggio su SKYTG24HD la conferenza stampa da Palazzo Chigi ho notato la faccia del titolare del ministero dello Sviluppo Economico (Carlo Calenda) che non mi sembrava affatto far zampillare felicità da tutti i pori del suo faccione. Certo, molto meglio il prestito ponte per arrivare almeno alla scadenza dei sei mesi, prevista per l'eventuale vendita al miglior offerente, che smobilitare il tutto con la solita italica figuraccia. Ma forse non tutti sanno che già una figuraccia è in atto da parecchi anni. Con la vecchia Alitalia, quella tanto cara al cavaliere di Arcore, che ancora annaspa in un mare di debiti. Leggere per credere. (http://www.corriere.it/economia/17_maggio_03/vecchia-alitalia-2008-ancora-chiudere-senegal-barcellona-2fa50698-2f6f-11e7-88d3-be5206e98599.shtml).   

martedì 2 maggio 2017

ancora un femminicidio

Anche nel primo giorno di maggio la cronaca deve registrare l'ennesimo femminicidio (http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/roma_omicidio_babuino_compagna_femminicido-2413361.html) a cui francamente non so più come reagire, se scrivendo banalità (ne ho già parlato sabato 8 aprile) oppure cercare di sviscerare, dall'interno della mia coscienza, cosa induce una persona del mio stesso sesso a togliere la vita alla propria compagna, Anche io la scorsa estate sono stato lasciato, dopo più di cinque anni, dalla mia donna ma non per questo in me è scattato quel macabro meccanismo che devasta e che procura invece, nella stragrande maggioranza degli uomini, quel mortale risentimento innescato (soprattutto in chi ha superato i 50 anni) dalla paura dell'abbandono, dalla considerazione, errata, di non poter più vivere da soli, di non aver più (in età avanzata) la possibilità di un altro amore. E' assurdo ed inconcepibile pensare che un uomo non possa rifarsi una nuova vita sentimentale anche a sessant'anni o oltre, perché l'amore non ha età né confini. E' altresì assurdo ed inconcepibile uccidere la propria donna pensando che se non è nostra non dovrà essere di nessun altro.