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venerdì 28 aprile 2017

ma queste primarie servono?

Come ho esplicitamente scritto in altre occasioni, sia su questo blog che sull'Antipatico, la mia nuova impostazione nell'editare i vari post prescindeva dal trattare temi politici, per poter dare un'idea più light di lettura e conseguentemente di riflessione. Ma questa mattina, a due giorni dalle primarie PD, non posso esimermi dal manifestare il mio scetticismo sull'esito delle stesse. Un risultato scontato, prevedibile, che tutti i sondaggi assegnano all'ex premier con l'unica, giustificabile, incognita relativa all'affluenza. A mio modesto avviso il furbo toscano le ha fortemente volute per rimontare in sella al suo cavallo, di potere e di popolarità, dopo esserne stato disarcionato dall'esito del referendum del 4 dicembre scorso. Matteo è più che convinto di vincere, in virtù non tanto della sua forza quanto della inconsistenza politica dei suoi competitors. Vista così più che primarie sembrano un atto notarile dove gli elettori (anche i sedicenni digiuni di votazioni purchè registrati sul sito...) sono chiamati a mettere la ceralacca sul nome di Renzi, con la conseguente e stantia solfa del dèjà vu che di sicuro non avvicina alla politica nuove leve né tantomeno incoraggia i giovani a credere ancora in una classe politica, al di là dei simboli e delle ideologie, oramai largamente corrotta e impresentabile.

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