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sabato 8 aprile 2017

l'ossessione del possesso

Lo so che trattare questo argomento non è né facile né relegabile con poche righe su questo blog, ma la mia intenzione è solo quella di sottolineare (se ancora ce ne fosse bisogno) quanto sia umanamente efferato nonché atroce poter decidere di togliere scientemente e/o con un raptus la vita di una donna che fino a qualche minuto o settimana o mese prima era la compagna o la ex. Nella mente sconvolta e dissestata di un uomo abbandonato avviene un cortocircuito che non può, non DEVE essere giustificato in alcun modo, anche perché chi compie questo sanguinario reato è convinto di essere l'unico possessore titolato per quella donna. Non comprende che l'abbandono (generato ovviamente da giusta causa) deve essere accettato e metabolizzato per permettere a chi ci lascia di potersi rifare una vita. Invece no, l'ossessione maniacale del "se non sei mia non sarai di nessun altro" instrada la ferocia e la cattiveria insita nell'animo umano a perseguire quella che si ritiene sia l'unica soluzione, l'unico modo per affermare stoltamente e crudelmente una sorta di signoria feudale sulla donna. Solo riferiti al 2015 i dati sono impressionanti: 411 omicidi, 6.945 atti persecutori, 3.086 stupri, 6.154 casi di percosse. Un bollettino di guerra che sembra non avere argine nonostante tutte le sensibilizzazioni e le manifestazioni per cercare di far capire all'uomo che la donna non è una proprietà. Né potrà mai esserla!

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