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giovedì 27 aprile 2017

libertà di stampa sotto scorta

Leggendo stamattina la classifica redatta da Reporters sans Frontieres sulla libertà di stampa nel mondo (https://rsf.org/en/ranking), sembrerebbe che il balzo in avanti dell'Italia (dal 77esimo posto del 2016 all'attuale 52esimo) si possa interpretare come un netto miglioramento della situazione inerente la libera espressione dei mass-media. Ma non è proprio così. A ben vedere anche RSF denuncia il fatto che nel nostro Paese ancora oggi ci sono 6 giornalisti che vivono h24 sotto scorta (l'ultimo episodio di intimidazione è di due giorni fa http://www.romatoday.it/cronaca/incendio-auto-avvocato-federica-angeli.html) e questo non mi sembra sinonimo di libertà, men che meno di stampa. L'esempio ancor più lampante, dell'anomalia di dover vivere costantemente sotto scorta armata per aver denunciato qualcosa o qualcuno, è quello di Roberto Saviano il quale ce lo racconta minuziosamente in questo articolo, tutto da leggere: http://www.robertosaviano.com/roberto-saviano-la-mia-vita-sotto-scorta-parte/. Le riflessioni che ho fatto prima di scrivere questo post mattutino mi portano a ritenere che il problema della libertà di espressione, di pensiero e di stampa in Italia non è affatto da sottovalutare. Le istituzioni, ma soprattutto tutti noi dovremmo rendere sperticati elogi a chi mette a repentaglio la propria vita per amore della verità, denunciando senza se e senza ma tutto quello che non va nel nostro Paese. Il vero esempio per essere totalmente liberi. Seppur sotto scorta.

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