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mercoledì 26 aprile 2017

la compagnia di bandiera (ammainata)

Della serie chiudiamo le stalle una volta che i buoi sono scappati. Non mi sorprende più tanto il risultato del referendum indetto dai lavoratori dell'Alitalia sul piano industriale che prevedeva la solita ricetta di lacrime e sangue (http://www.ilpost.it/2017/04/24/risultato-referendum-alitalia/). Si sa, in questi casi (quando c'è da risanare) i sacrifici si chiedono ai lavoratori non certo alla proprietà. E nemmeno agli ex amministratori, quelli che si sono arricchiti con buonuscite multimilionarie alla faccia di tutto e di tutti. Le varie cordate del passato non hanno prodotto altro che situazioni debitorie e perdite di immagine e di mercato che adesso qualcuno fa finta di non ricordare. Ma per ravvivare la memoria, per fortuna, esistono gli archivi delle inchieste giornalistiche, come ad esempio quella dell'Espresso (http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/01/23/news/alitalia-ecco-chi-l-ha-uccisa-l-inchiesta-che-fa-tremare-la-compagnia-aerea-1.293993) che fa chiarezza su molti punti ogni volta colpevolmente ignorati dalle istituzioni e da quelli che pomposamente si elevavano (fintamente) a salvatori della compagnia di bandiera, ammainata.  

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