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sabato 29 aprile 2017

buon 1° maggio

Anche il sottoscritto, in occasione della Festa dei Lavoratori, si riposa un po'...Ci rivediamo martedì 2 maggio. Cercate di riposarvi e di godervela questa festa. Se possibile.

fronte del carcere

Ho già scritto qualche giorno fa a proposito di carceri, con la notizia di un ladro di biciclette di 80 anni morto in ospedale a seguito di una caduta nel penitenziario di Regina Coeli. Oggi vorrei ritornare sul tema per due notizie: una ripresa da Massimo Gramellini sul Corriere (http://www.corriere.it/caffe-gramellini/17_aprile_28/donna-proteggere-f8dd2050-2c4e-11e7-a45f-5318c0275c1e.shtml) e un'altra pubblicata su il Dubbio a seguito di una lunga e straziante lettera di una moglie di un detenuto indirizzata a Papa Francesco (http://ildubbio.news/ildubbio/2017/04/28/francesco-carcere/). Posso immaginare entrambe le situazioni, sia di chi ha paura del marito che uscendo dal carcere può reiterare le minacce e le percosse (il primo caso) sia la moglie malata con il marito in carcere, con un tumore, che non riesce a soluzionare il problema e si rivolge accoratamente al Papa. Il sistema penitenziario, anche per chi fortunatamente non l'ha mai conosciuto in prima persona, è oramai al collasso; l'extrema ratio di sbattere in cella chiunque compia un reato, anche minimo, non paga perché ci si ritrova invischiati in un tritacarne che non guarda in faccia a nessuno e che non riesce a drenare sufficientemente il problema della criminalità, separando il giusto dall'iniquo, con il risultato finale alquanto sconfortante come quelli di cui ho trattato oggi.

venerdì 28 aprile 2017

ma queste primarie servono?

Come ho esplicitamente scritto in altre occasioni, sia su questo blog che sull'Antipatico, la mia nuova impostazione nell'editare i vari post prescindeva dal trattare temi politici, per poter dare un'idea più light di lettura e conseguentemente di riflessione. Ma questa mattina, a due giorni dalle primarie PD, non posso esimermi dal manifestare il mio scetticismo sull'esito delle stesse. Un risultato scontato, prevedibile, che tutti i sondaggi assegnano all'ex premier con l'unica, giustificabile, incognita relativa all'affluenza. A mio modesto avviso il furbo toscano le ha fortemente volute per rimontare in sella al suo cavallo, di potere e di popolarità, dopo esserne stato disarcionato dall'esito del referendum del 4 dicembre scorso. Matteo è più che convinto di vincere, in virtù non tanto della sua forza quanto della inconsistenza politica dei suoi competitors. Vista così più che primarie sembrano un atto notarile dove gli elettori (anche i sedicenni digiuni di votazioni purchè registrati sul sito...) sono chiamati a mettere la ceralacca sul nome di Renzi, con la conseguente e stantia solfa del dèjà vu che di sicuro non avvicina alla politica nuove leve né tantomeno incoraggia i giovani a credere ancora in una classe politica, al di là dei simboli e delle ideologie, oramai largamente corrotta e impresentabile.

giovedì 27 aprile 2017

libertà di stampa sotto scorta

Leggendo stamattina la classifica redatta da Reporters sans Frontieres sulla libertà di stampa nel mondo (https://rsf.org/en/ranking), sembrerebbe che il balzo in avanti dell'Italia (dal 77esimo posto del 2016 all'attuale 52esimo) si possa interpretare come un netto miglioramento della situazione inerente la libera espressione dei mass-media. Ma non è proprio così. A ben vedere anche RSF denuncia il fatto che nel nostro Paese ancora oggi ci sono 6 giornalisti che vivono h24 sotto scorta (l'ultimo episodio di intimidazione è di due giorni fa http://www.romatoday.it/cronaca/incendio-auto-avvocato-federica-angeli.html) e questo non mi sembra sinonimo di libertà, men che meno di stampa. L'esempio ancor più lampante, dell'anomalia di dover vivere costantemente sotto scorta armata per aver denunciato qualcosa o qualcuno, è quello di Roberto Saviano il quale ce lo racconta minuziosamente in questo articolo, tutto da leggere: http://www.robertosaviano.com/roberto-saviano-la-mia-vita-sotto-scorta-parte/. Le riflessioni che ho fatto prima di scrivere questo post mattutino mi portano a ritenere che il problema della libertà di espressione, di pensiero e di stampa in Italia non è affatto da sottovalutare. Le istituzioni, ma soprattutto tutti noi dovremmo rendere sperticati elogi a chi mette a repentaglio la propria vita per amore della verità, denunciando senza se e senza ma tutto quello che non va nel nostro Paese. Il vero esempio per essere totalmente liberi. Seppur sotto scorta.

mercoledì 26 aprile 2017

la compagnia di bandiera (ammainata)

Della serie chiudiamo le stalle una volta che i buoi sono scappati. Non mi sorprende più tanto il risultato del referendum indetto dai lavoratori dell'Alitalia sul piano industriale che prevedeva la solita ricetta di lacrime e sangue (http://www.ilpost.it/2017/04/24/risultato-referendum-alitalia/). Si sa, in questi casi (quando c'è da risanare) i sacrifici si chiedono ai lavoratori non certo alla proprietà. E nemmeno agli ex amministratori, quelli che si sono arricchiti con buonuscite multimilionarie alla faccia di tutto e di tutti. Le varie cordate del passato non hanno prodotto altro che situazioni debitorie e perdite di immagine e di mercato che adesso qualcuno fa finta di non ricordare. Ma per ravvivare la memoria, per fortuna, esistono gli archivi delle inchieste giornalistiche, come ad esempio quella dell'Espresso (http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/01/23/news/alitalia-ecco-chi-l-ha-uccisa-l-inchiesta-che-fa-tremare-la-compagnia-aerea-1.293993) che fa chiarezza su molti punti ogni volta colpevolmente ignorati dalle istituzioni e da quelli che pomposamente si elevavano (fintamente) a salvatori della compagnia di bandiera, ammainata.  

martedì 25 aprile 2017

una morte assurda


Il carcere di Regina Coeli non è certo nuovo a fatti di cronaca dove un detenuto ci lascia le penne, per un motivo o per un altro. Certo che leggere la notizia (http://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera-roma/20170424/281522225973266) di chi a 8o anni, per un cumulo di pene, cadendo e sbattendo la testa va a finire al Creatore ci sembra proprio un qualcosa di incredibile. E la cosa ancor più riprovevole è l'ostinazione di chi non ha voluto accogliere la richiesta, più che lecita, di sostituire la misura detentiva inframuraria con una meno afflittiva, come ad esempio il ricovero in una struttura ospedaliera o in una casa di cura per anziani, alla luce della considerazione per lo stato di salute dell'ottantenne e per il tipo di reato commesso (una serie di furti di biciclette). A volte si scarcerano tipi che hanno picchiato selvaggiamente mogli e fidanzate e si fanno morire dietro le sbarre vecchietti innocui tra il disinteresse di tutti, istituzioni comprese. Questa è l'Italia! 

lunedì 24 aprile 2017

lavarsi meno, lavarsi tutti!


Che l'acqua sia un bene prezioso per noi e per il nostro pianeta non ci piove, che la maggioranza di noi abbia la possibilità di farsi una doccia mattutina nemmeno, ma che poi qualcuno metta in dubbio l'utilità del lavarsi tutti i giorni beh questo francamente spiazza un po'. La notizia viene riportata sul sito del Corriere e non è certo un gossip (http://www.corriere.it/cronache/17_aprile_24/lavarsi-meno-o-senza-sapone-be00578c-2865-11e7-b6aa-7d1d46c4746d.shtml), mentre l'altra news (http://www.supereva.it/lavarsi-tutti-i-giorni-non-fa-bene-ecco-quando-fare-la-doccia-6540) ci dà qualche consiglio in merito. A mettere d'accordo su tutte le teorie enunciate ecco arrivare il turista spagnolo che, o per mancanza di alloggio con cabina doccia o per esibizionismo, emulando Anita nel film di Fellini si fa un bel bagno adamitico nella fontana di Trevi (http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/fontana_trevi_bagno_turista_multa-2396072.html) pagata però alquanto cara. Era meglio la doccia gratuita alla Caritas...

sabato 22 aprile 2017

le solite baruffe via social

Da quando ci sono i social non passa giorno che qualcuno non inizi la sua giornata criticando o attaccando qualcun altro (o altra). Secondo me non hanno ancora capito che queste quisquilie telematiche hanno leggermente stancato (perlomeno il sottoscritto ma credo anche molti altri). Invece di infarcire i propri profili (sia di Facebook che di Instagram o di Twitter) con sterili accuse condite con parole più o meno pesanti, come nel recente caso della polemica tra la Lucarelli e la Mosetti (http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/botta-e-risposta-veleno-lucarelli-e-mosetti-hai-fatto-1388430.html), non sarebbe meglio dedicarsi a qualcosa di più alto di gamma come ad esempio riservare una giornata intera di assistenza agli anziani abbandonati negli ospizi o trascorrere il mezzodì nella sala mensa della Caritas per servire i pasti ai poveri? Io credo che facendo così le due bonazze avrebbero una schiera di aficionados ancora maggiore di quella attuale. E per buoni motivi! 

venerdì 21 aprile 2017

la strana coppia

A volte la cronaca ci induce a porci delle domande più che altro dettate dalla pura e semplice curiosità. Niente di che o di particolarmente impegnativo, ma il sapere cosa spinge un direttore di un penitenziario (o chi per lui) a decidere di mettere nella stessa cella due tipetti non proprio innocui come Alberto Stasi e Alexander Boettcher (http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/stasi-boettcher-carcere-1.3054109). Chissà, potrebbe essere lo spunto ideale per Bruno Vespa in una prossima puntata di Porta a porta (con relativo e immancabile plastico) con le dotte disquisizioni della criminologa Bruzzone (ormai prestata a Ballando con le stelle) e della onnipresente Simonetta Matone. Probabile che i due detenuti, non proprio modelli, si stiano reciprocamente raccontando le loro gesta di cui hanno parlato tv e giornali per troppo tempo ed alla fine anche questa strana coppia potrebbe rivelarsi idonea (magari alla fine della loro pena) per partecipare alla quarantaquattresima edizione dell'Isola dei famosi (o degli ex reclusi...) e perché no alla cinquantesima di Amici...Ai posteri (e agli autori televisivi) l'ardua sentenza! 

giovedì 20 aprile 2017

questo sì che è coraggio!

Inizio questo mio post (leggermente in ritardo rispetto al solito orario mattutino) con una dotta citazione, a proposito del titolo che ho scelto. Honoré de Balzac diceva che "il coraggio non può essere contraffatto, è una virtù che sfugge all'ipocrisia" e ciò che ha fatto Gessica Notaro da Maurizio Costanzo è assolutamente ascrivibile alla frase citata. Bisogna averne di coraggio per vincere ritrosie e paure nel farsi vedere come si è diventati (http://www.quotidiano.net/cronaca/gessica-notaro-1.3051056) a seguito dello sfregio con l'acido perpetrato dall'ex fidanzato. Molte donne magari, nella stessa situazione (con l'eccezione conosciuta di Lucia Annibali, l'avvocatessa sfregiata anche lei da due balordi su istigazione del suo ex), non avrebbero svelato il loro volto deturpato ma l'insegnamento di Gessica può e deve aprire un varco nella comprensibile riservatezza dettata dalla paura di apparire dei mostri, mentre il VERO mostro è l'uomo (o per meglio dire, la bestia) che ha causato il tragico evento. Brava Gessica, sei stata un bellissimo esempio per tutte!

mercoledì 19 aprile 2017

che fine ha fatto Nicole?


Durante la pausa per le festività pasquali mi è venuto in mente di riprendere la lettura di un libro del giornalista Gianni Barbacetto (scritto con Manuela D'Alessandro e illustrato dalle tavole del disegnatore Luca Ferrara) dedicato al famigerato caso Ruby, ovvero quel puttanaio venuto fuori nel 2010, proprio grazie ad un articolo di Barbacetto sul Fatto Quotidiano, che ha poi portato alla caduta politica (quella morale già da un pezzo era avvenuta...) di Berlusconi. Rileggendomi le trascrizioni originali delle dichiarazioni rilasciate, all'allora pubblico ministero Pietro Forno, da alcune protagoniste delle allegre seratine hot in quel di Arcore come ad esempio Chiara Danese, Ambra Battilana, Imane Fadil ho capito l'importanza che rivestiva la prediletta del cavaliere, ovvero l'ex igienista dentale Nicole Minetti. Una serie di telefonate intercettate (come ad esempio questa, http://www.youtube.com/watch?v=kDxUqzBp1tc) rivelavano il chiaro interesse economico delle troiette a scapito della loro considerazione versus B. Ora la domanda sorge spontanea: ma la Minetti (condannata in primo grado insieme a Fede e Mora) che fine ha fatto? Le ultime notizie la davano in quel di Ibiza a fare la d.j. (https://www.youtube.com/watch?v=b0gfLp-6uxE) e forse anche altro con la bocca che non sia parlare al microfono...Comunque, a parte tutto, se volete dedicare un po' di tempo per una bella ripassata sui fatti dello scandalo Ruby vi consiglio di leggere il libro di Barbacetto.

martedì 18 aprile 2017

R.I.P.

 Dopo la pausa per le festività pasquali non posso non dedicare questo mio post mattutino alla scomparsa di Gianni Boncompagni, un rivoluzionario delle trasmissioni radiofoniche e televisive dagli inizi degli anni settanta fino al 2008 (ultima trasmissione su la7 dal titolo "Bombay"), passando per pietre miliari come Alto Gradimento (http://www.radio2.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-b0994d05-f7c9-410f-8709-1cfa1a9366e3.html) o Discoring nel 1977 (https://www.youtube.com/watch?v=40djPxspql8) fino al clou televisivo del fenomeno Ambra e di Non è la Rai del 1991 (https://www.youtube.com/watch?v=OY_D-MqCt4k), senza dimenticare Macao, Carràmba! Che sorpresa e altro ancora. Insomma, Gianni Boncompagni è stato una sorta di Bignami della radio e della televisione con la copertina in oro zecchino per significare la genialità e la grandezza professionale di un ateo dichiarato ma di un dio della comunicazione. Riposa in pace Gianni!

sabato 15 aprile 2017

Buona Pasqua

Anche il sottoscritto si prende una piccola pausa per le festività pasquali. Ci ritroveremo martedì 18 aprile per un nuovo post. A tutti voi l'augurio più sincero affinché possiate trascorrere dei giorni sereni. E in questo particolare momento ne sentiamo tutti il bisogno.

barbe finte, denunce vere

Una volta per fare colpo su una donna, ovvero per tentare di rimorchiarla, era sufficiente portarla a cena in un lussuoso ristorante, scorazzarla per la città su un bolide con minimo 250 cavalli, oppure farle capire di avere un conto in banca a sei zeri. Adesso, ma forse solo per gli stolti, il modus operandi è quello di far credere alla bella figliola di essere uno sotto copertura, una sorta di James Bond di provincia, uno insomma avvezzo al pericolo che si trasforma con barbe finte e repentini cambi d'abito, anche meglio di un trasformista doc come Arturo Brachetti. La notizia ovviamente mi ha fatto alquanto sorridere, soprattutto alla luce del singolare svolgimento, quasi comico, del povero protagonista tanato dalla sua bella e dalle forze dell'ordine che lo hanno denunciato per usurpazione di titoli e sostituzione di persona (http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/finto_agente_segreto_fidanzata_denuncia-2383253.html), mettendo fine ad una carriera improvvisata nonché fantasiosa. La morale della storia è che alla fine è meglio essere squattrinati ma sinceri che barbe finte e inaffidabili.

venerdì 14 aprile 2017

superbomba o supercazzola (prematurata)?

Qui ci vorrebbe il mitico conte Mascetti di Amici miei per stemperare e sdrammatizzare l'evoluzione angosciosa della situazione determinata dalle iniziative unilaterali di The Donald. Le notizie filoatomiche si rincorrono sul web, compresa l'ultima (https://www.avvenire.it/mondo/pagine/trump-sgancia-la-super-bomba-contro-daesh) e ogni ora che passa non sappiamo quali saranno i conseguenziali sviluppi di questa drammatica evoluzione del Trump in campo. Il mondo si augura che a tutto ciò non ci sia un seguito apocalittico, che i protagonisti si diano una regolata e una calmata, che alle minacce più o meno velate facciano seguito discorsi distensivi o di retromarcia. O che almeno, prima di un nuovo e definitivo "big bang" si possa dare un'ultima occhiata alla scena madre del film di Mario Monicelli (https://www.youtube.com/watch?v=JU-QZ7yoyd4). Come l'ultima sigaretta per il condannato, per noi l'ultima risata. Amara.  

giovedì 13 aprile 2017

viva l'Isola, abbasso l'Isola

Per non parlare e scrivere quotidianamente di fatti e fattacci che la cronaca ci propone (e propina) ogni giorno, mi tocca ogni tanto salvarmi in corner disquisendo amabilmente di programmi televisivi. E come non soffermarmi sulla finale della dodicesima edizione dell'Isola dei famosi condotta da Alessia Marcuzzi e vinta da Raz Degan? Non avendo seguito gli extra del programma posso limitare il mio giudizio su quanto visto nelle puntate settimanali del format mandato in onda da Canale 5. Francamente non avvertivo (e tuttora non avverto) una spiccata esigenza nel vedere una tipologia di programma come l'Isola, ma d'altro canto la tv odierna questo offre e di questo dobbiamo accontentarci. A mio modo di vedere la spettacolarizzazione catodica della mancanza di cibo tra i naufraghi, dei soliti inciuci e delle solite malelingue portati all'eccesso, dei gruppetti maschi contro femmine e degli accordi preventivi su chi mandare in nomination non credo facciano bene a chi guarda, non educando certamente a seguire modi e stili di vita evidentemente "drogati" dalla location e dalla composizione degli astanti, ovvero dei naufraghi. Mettere poi insieme una pornostar con la spiccata preferenza per il secondo canale (anche se il programma originariamente era su RAIDUE, ma non mi riferisco a ciò...) con un chirurgo estetico, un'attrice dimenticata con un rapper, una ex ginnasta con show-girls e modelli/e presunti tali fanno capire che la produzione voleva seguire il classico motto romanesco (riferito al target del pubblico da accalappiare) "ndo cojo cojo". Alla fine, comunque, raggiunto o meno il risultato auspicato dalla casa di produzione del format e dalla dirigenza di Mediaset (al netto degli introiti pubblicitari) quello che più interessa è che l'Isola è finita! Amen.

mercoledì 12 aprile 2017

una questione tricotica

A volte, per sdrammatizzare momenti storici impregnati di angosciose e funeste fibrillazioni, che rasentano la distruzione atomica del nostro pianeta, basta una semplice vignetta. Come quella di Ellekappa pubblicata l'altro giorno su la Repubblica a proposito delle capigliature sfoggiate dai protagonisti dell'ultima querelle a suon di dichiarazioni che non lasciano molto spazio a incoraggiamenti o previsioni rassicuranti, come si evince dai molteplici articoli di stampa al riguardo (http://www.quotidiano.net/esteri/corea-nord-usa-1.3032767). L'ironia di Ellekappa ha il duplice effetto di farci sorridere per la battuta ma nel contempo ci apre gli occhi su chi veramente, in questo momento, ha in mano il destino del mondo. Due tipi a dir poco strambi, forse anche bipolari, che comunque inquietano, e non poco. Alla fine si spera di relegare questi minacciosi venti di guerra a questioni più che belliche oserei dire tricotiche, con un consiglio sia per Trump che per Kim Jong-Un: cambiate parrucchiere, magari adottando un altro taglio di capelli. Rigorosamente con la sfumatura alta. 

martedì 11 aprile 2017

caccia ai fantasmi

Nella fantasia popolare i fantasmi dovrebbero esistere per strane manifestazioni dell'aldilà oppure per esigenze più prosaicamente legate al cinema o al teatro, ma in realtà (come stanno dimostrando le notizie e i servizi dei media in questi ultimi giorni a proposito di Igor il russo) ce ne sono anche e soprattutto legate alla criminalità. Quello più famoso, resosi fantasma per ben 43 anni, è stato la buonanima di Binnu 'u tratturi al secolo Bernardo Provenzano, passato a miglior vita nel luglio dello scorso anno, catturato esattamente 11 anni fa in una masseria vicino Corleone (per chi se lo fosse perso rivedersi il film della sua cattura è fortemente emblematico, http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-fc43bd87-b727-47cf-9764-bbe15bf1990e.html) quasi quanto l'attuale caccia all'altro fantasma Matteo Messina Denaro, uccel di bosco dal 1993. Lo spiegamento di forze in campo in questi giorni nelle province di Bologna e Ferrara per catturare la belva dell'est fa capire come a volte i fantasmi, o presunti tali, abbiano voglia di non apparire sempre e comunque anche perché i precedenti (riferito ai catturati) dicono che prima o poi lo zampino ce lo lasciano. Chissà adesso Messina Denaro cosa starà pensando: "...prenderanno prima me o il Russo?". La risposta mi sembra alquanto scontata.

lunedì 10 aprile 2017

lasciare la politica?...si può fare.

Tra le tante notizie del week-end, di natura sportiva, economica, sociale, di guerre incipienti o in atto, di caccia all'uomo e altro ancora, ne ho letta una che davvero mi ha sorpreso. Certo, avrei voluto che il protagonista della notizia fosse stato un altro (ogni riferimento al Pifferaio di Arcore è semplicemente sottinteso), invece è una donna. La news è questa: http://www.quotidiano.net/politica/rosy-bindi-1.3030648 e francamente non sarebbe una cosa disdicevole incoraggiare gesti di questa natura perché, diciamocela tutta, trovare un politico che coscienziosamente capisce quando è il momento di attaccare al chiodo il badge d'ingresso nell'aula di Montecitorio o in quella del Senato è tutt'altro che scontato. Addirittura c'e' chi (sempre senza fare riferimenti diretti) vorrebbe tornare in campo a 80 anni per salvare ancora il Paese dalle orde di comunisti che mangiano bambini e fanno abbeverare i loro ronzini nella fontana di S.Pietro! Figuriamoci lo scampato pericolo invece per una parlamentare, sicuramente molto più attiva e coerente con il proprio mandato, che invece di tirarla per le lunghe opta per un ritorno alla vita sociale molto più interessante di quella fatta solo di olgettine e feste danzanti a sfondo godereccio nella propria dimora...A parer mio anche i pentastellati dovrebbero prendere esempio dalla Bindi. Non solo per la coerenza e la probità istituzionale ma anche per la volontà di non usare l'onda lunga del vitalizio che alla fine diventa molto più di un becero vizio...A buon intenditor...

sabato 8 aprile 2017

l'ossessione del possesso

Lo so che trattare questo argomento non è né facile né relegabile con poche righe su questo blog, ma la mia intenzione è solo quella di sottolineare (se ancora ce ne fosse bisogno) quanto sia umanamente efferato nonché atroce poter decidere di togliere scientemente e/o con un raptus la vita di una donna che fino a qualche minuto o settimana o mese prima era la compagna o la ex. Nella mente sconvolta e dissestata di un uomo abbandonato avviene un cortocircuito che non può, non DEVE essere giustificato in alcun modo, anche perché chi compie questo sanguinario reato è convinto di essere l'unico possessore titolato per quella donna. Non comprende che l'abbandono (generato ovviamente da giusta causa) deve essere accettato e metabolizzato per permettere a chi ci lascia di potersi rifare una vita. Invece no, l'ossessione maniacale del "se non sei mia non sarai di nessun altro" instrada la ferocia e la cattiveria insita nell'animo umano a perseguire quella che si ritiene sia l'unica soluzione, l'unico modo per affermare stoltamente e crudelmente una sorta di signoria feudale sulla donna. Solo riferiti al 2015 i dati sono impressionanti: 411 omicidi, 6.945 atti persecutori, 3.086 stupri, 6.154 casi di percosse. Un bollettino di guerra che sembra non avere argine nonostante tutte le sensibilizzazioni e le manifestazioni per cercare di far capire all'uomo che la donna non è una proprietà. Né potrà mai esserla!

venerdì 7 aprile 2017

il buonumore intelligente e scanzonato

Dal 20 marzo ho ripreso in auge una delle mie migliori abitudini, quella di bere un buon caffè ed iniziare con una serie di sorrisi (a volte anche sguaiati) la mattinata. E tutto questo grazie a Rosario Fiorello e alla sua corte variopinta e rumorosa che per 28 minuti, in diretta su SKY e TV8 dalla nuova location di piazza dei Giuochi Delfici, ci delizia con minishow e battute a raffica prendendo a pretesto notizie dal web e dal cartaceo (anche grazie alla sponda offerta da Meloccaro e dagli ospiti turnanti quotidianamente dall'IPAD), inanellando così una girandola di quisquilie e pinzillacchere propedeutiche per un buonumore intelligente e scanzonato. In tempi come questi, offuscati e angosciati dalle notizie afflittive di ogni genere (tipo questa http://quotidiano.net/esteri/attacco-siria-trump-1.3022197), una bella dose di risate stempera ed ammortizza il buco nero della frustrazione e della paura del vivere al tempo del terrorismo globale. Grazie Fiore, grazie Edicola, grazie a tutti voi che ci regalate (seppur per pochi minuti) una vera oasi di piccola ma sana felicità. Per quei pochi lettori interessati a due miei vecchi post scritti su Fiorello quasi dieci anni fa, possono andare nell'archivio del 2008 e cliccare sui mesi di gennaio e febbraio.

giovedì 6 aprile 2017

il ritorno

Come ho già anticipato sull'altro mio blog (l'Antipatico.blogspot.com) dopo una lunghissima pausa ho deciso di tornare a scrivere anche qui per riprendere, se non altro, una buona abitudine sia intellettuale che pratica, ovvero quella di commentare quasi quotidianamente fatti e situazioni che inevitabilmente ci portano a riflettere o comunque a prendere atto di modi di dire e di fare, espressioni della nostra vita comune o anche di leggere e/o dedicarsi a meno impegnative chiacchiere tra amici. Il fatto che in passato il sottoscritto abbia riservato la maggioranza dei post ad argomenti di natura politica o sociale non rende di sicuro inficiante l'obiettivo attuale di scrivere in modo leggero ma comunque sensato al fine di ristabilire un contatto e una sorta di feedback con i lettori che ancora entrano (per svariati motivi) su questo blog, pur non avendo scritto dal lontano marzo 2013. Spero che il ripristino di questa buona abitudine dello scrivere sia gradito anche a voi, oltre che ovviamente allo scrivente. I commenti dei prossimi giorni (se ce ne saranno) saranno lì a testimoniarlo. A domani.