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venerdì 20 novembre 2009

gli amici del "piacione"...


L'uscita di Cicciobello (al secolo Francesco Rutelli) di qualche settimana fa dal Partito Democratico ha fatto rumore, ma non più di tanto. E' la solita storia del "mi si nota di più se resto o vado via?" che accompagna sempre i virtuosi del protagonismo di bassa lega (tranquilli, Bossi non c'entra nulla...), dediti con ostinata protervia nel condurre azioni di disturbo nei confronti di ex colleghi e finti amici. Così anche il piacione romano non si è sottratto a questa regola non scritta e, nel volgere di poco tempo, ha fondato un movimento politico (per il momento alquanto statico) dal nome patriottico: Alleanza per l'Italia (http://www.alleanzaperlitalia.it/). Detto fatto, molti nomi altisonanti della cultura e della finanza, della politica e dei mass media hanno aderito con leggiadra soddisfazione all'invito di Francesco, costituendo una sorta di associazione a metà strada tra un Rotary casareccio e un club dei trombati (a scanso di equivoci è bene precisare che non ci sono nè trans nè mignotte). Di questa nuova e particolare galassia mediatico-culturale fanno parte Maurizio Costanzo (oramai ex uomo Mediaset e prossimo al rientro in pompa magna tra le braccia di mamma Rai), da tempo amico personale dell'ex sindaco di Roma, Marco Bassetti (patron di Endemol Italia), Giorgio Gori (marito della Parodi e ras di Magnolia), Giuliano da Empoli (consigliere della Biennale e assessore alla cultura per il Comune di Firenze e già consigliere del Cicciobello ministro per i Beni Culturali), Vincenzo Spadafora (Unicef Italia), Nicoletta Fiorucci (un nome una garanzia per AltaRoma, moda al top) e tanti altri: da Gianpaolo Manzella a Giuseppe Vita, da Roberto Mazzotta a Luigi Abete, da Linda Lanzillotta a Franco Bassanini, per finire (il che non guasta mai) ai mammasantissima dell'edilizia Caput Mundi, da Caltagirone a Toti, da Parnasi a Rebecchini. Insomma un bel parterre de roi per il piacione numero uno della Città Eterna: roba da far invidia alle aspirazioni salottiere di un Gianni Letta piuttosto che di un Bertinotti e signora. Auspicando, per il piacione, una visita di cortesia di Berlusconi che nel 1993, all'epoca della corsa alla poltrona di sindaco di Roma, gli preferì però il suo attuale nemico interno del PdL: Gianfranco Fini.

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