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sabato 14 novembre 2009

ci mancava solo Gasparri...


Tutto mi sarei immaginato tranne che tra i firmatari e promotori del disegno di legge (giustamente definito una porcheria da Casini), pensato unicamente per salvare le chiappe del Pifferaio di Arcore, ci fosse pure il nome di Maurizio Gasparri, nume tutelare della giurisprudenza e riconosciuto principe del Foro. La fervida mente dell'on. Gasparri ha partorito pure un titolo che è tutto un programma: "misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi, in attuazione dell'art. 111 della Costituzione e dell'art. 6 della Convenzione europea sui diritti dell'uomo". Si nota ad occhio nudo che non è farina del suo sacco (cosa scontata per uno che non aveva nemmeno letto un rigo della famigerata legge recante il suo nome), ma almeno il titolo sembra avere la parvenza di una sorta di messaggio accattivante di pace e di amore (nei confronti del popolo bue). Non preoccupatevi cari cittadini italiani, sembra dire tra le righe il solerte Maurizio, il potere ha a cuore i vostri diritti e ha predisposto delle misure per attuare la Convenzione europea dei diritti dell'uomo che ci impone di assicurarvi un processo equo che deve svolgersi in un tempo ragionevole. A ben vedere però, almeno a mio giudizio, è difficile immaginare una falsificazione maggiore per presentare all'opinione pubblica una legge che per il suo contenuto dovrebbe intitolarsi "norme per introdurre una giustizia castale", visto e considerato che in un solo articolo (per la precisione il numero 2) riesce a trasformare il processo penale in uno strumento a disposizione di una casta per neutralizzare gli effetti dannosi dell'obbligo di rispettare le leggi penali, facendo in modo di dispiegare in pieno la sua geometrica potenza nei confronti dei ceti sociali più deboli, degli emarginati e dei senza diritti. In poche parole questo disegno di legge targato Gasparri ci dice che, salvo casi eccezionali, i reati dei cosiddetti colletti bianchi non saranno più punibili. Pensiamo, ad esempio, al crack della Parmalat di mister Tanzi che ha comportato un danno alle famiglie italiane di 14 miliardi di euro; oppure alle vicende di malasanità, come quella della clinica Santa Rita di Milano dove si facevano operazioni chirurgiche al solo scopo di lucrare i finanziamenti della Regione Lombardia. Per non parlare, poi, delle innumerevoli frodi messe in atto per il conseguimento di erogazioni pubbliche che creano un danno enorme e che sottraggono risorse che potrebbero invece essere destinate all'occupazione e allo sviluppo economico. Come ho detto in questo modo si realizza una giustizia castale, che riflette una società castale al cui vertice si pone un ceto di privilegiati, uniti in vincoli di sangue e di interessi per i quali non c'è legge che tenga. A costoro tutto è consentito, perfino l'impunità garantita per legge, al solo costo (alquanto realtivo) delle parcelle degli avvocati che piloteranno il processo incanalandolo sul binario morto dell'estinzione inevitabile. Al contrario, tutti quelli che sono fuori da questa casta di privilegiati (e che normalmente compiono reati minori collegati ad una condizione di emarginazione sociale) continueranno ad essere soggetti ai rigori della legge penale. Quindi, in questo caso specifico, a mio avviso è sbagliato parlare di legge ad personam perchè, quali che siano i motivi contingenti, quello che conta è che ci troviamo di fronte ad una disciplina che costruisce un privilegio di casta riservato ad un ceto sociale di elitari, portando a conseguenze estreme la politica della discriminazione consacrata nei vari pacchetti sicurezza tanto cari ai leghisti. L'altra faccia della medaglia della porcata di Gasparri è il correlativo indebolimento dei beni pubblici, a tutela dei quali sono poste le norme penali dribblate con il processo breve: tanto per fare degli esempi, la correttezza e il buon funzionamento dell'amministrazione pubblica, l'efficienza della spesa pubblica, la salute dei cittadini garantita dal Servizio Sanitario Nazionale, la correttezza nell'esercizio delle attività economiche e produttive. Così, grazie a Gasparri (e ai suoi degni compari Quagliariello e Bricolo), il governo Berlusconi, il migliore che abbiamo avuto negli ultimi 150 anni, ci sta conducendo verso un traguardo mai raggiunto prima nella nostra storia nazionale: quello di agevolare la criminalità dei colletti bianchi. Un traguardo che nemmeno il fascismo si era mai sognato di toccare.

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