tpi-back

mercoledì 23 settembre 2009

c'è fame di informazione (quella vera)


Non ci vuole molto a capire che in Italia abbonda la fame, quella dell'informazione non taroccata, non di regime, deberlusconizzata. Una riprova? Il fatto che questa mattina non sono riuscito a trovare in edicola una copia (nemmeno una fotocopia) de il Fatto Quotidiano, la nuova scommessa editoriale dell'accoppiata Antonio Padellaro-Marco Travaglio. Va bene che per ragioni di ottimizzazione (e risparmio) della distribuzione sono state consegnate alle edicole un numero contingentato di copie, va bene che ci sarà stata la legittima curiosità di lettura dei cosiddetti lettori infiltrati (quelli che pendono dalle labbra del Pifferaio di Arcore ma che hanno anche voglia di sentire l'altra campana) accorsi all'alba davanti ai fortunati chioschi di Roma e Milano per accaparrarsi la prima copia. Va bene tutto, ma questa famelica e bulimica voglia di leggere il nuovo giornale antiberlusconiano denota indubitalmente quanto gli italiani (ancora proprietari del loro cervello e della loro anima) siano a corto di libertà d'informazione, o meglio quella che hanno è senza dubbio insufficiente. Certo, esistono delle enclavi editoriali che perlomeno hanno eretto dei sacchetti di sabbia a difesa del loro fortino di libera informazione assalito dai cosacchi liberticidi della stampa dei berluscones; ci sono anche realtà di opinione formate da tutte quelle persone che scrivono in Rete e riescono a far giungere la loro enfasi di spirito libero nell'informare con trasparenza ed imparzialità, ma da oggi (ne sono sicuro) si è aggiunto un organo realmente libero e obiettivo, non fazioso, non schierato se non a difesa della pluralità dell'informazione. E questo credo che sia un Fatto (Quotidiano) innegabile e garantito. Auguri alla nuova voce così piena di emancipazione della libertà. Post Scriptum: per chi non l'avesse fatto, consiglio di leggere l'editoriale di Antonio Padellaro (http://rassegnastampa.formez.it/rassegnaStampaView2.php?id=176209). Che ne dite? Molto diverso rispetto agli editoriali dei paladini della libertà d'informazione Belpietro e Feltri scritti nel loro primo giorno d'insediamento. O no?

6 Commenti:

  • Alle mercoledì 23 settembre 2009 alle ore 15:35:00 GMT+2 , Blogger Enrico Maria Porro ha detto...

    Così a caldo la grafica non è un granchè, con quella scelta di utilizzare font antichi e polverosi, quasi fanè, e l'uso del maiuscolo nel titolo forte. Ci sono già Feltri e Belpietro che fanno i titoloni in maiuscolo. Maiuscolo significa urlare e da Padellaro e Travaglio, sinceramente, non ci si aspettavano urla e berci, ma concetti sussurrati, forti dentro, non nell'aspetto.

     
  • Alle mercoledì 23 settembre 2009 alle ore 16:30:00 GMT+2 , Blogger nomadus ha detto...

    Caro ENRICO MARIA, sai bene che ti seguo e che sono un tuo estimatore ma questa volta, permettimi, non sono d'accordo con la tua critica. Al sottoscritto della grafica del Fatto importa poco o niente, quello a cui guardo sono i contenuti espressi negli articoli e soprattutto la linea guida che si evince dall'editoriale di Antonio Padellaro. Urla e berci non credo ce ne siano a meno che tu non ti riferisca al titolo principale dedicato a Letta, nel qual caso non si poteva fare diversamente (considerato che negli ultimi mesi NESSUNO ne ha mai parlato). Quanto ai concetti se si sussurrano non credo arrivino bene alle orecchie di chi deve intendere (e sapre), cioè il lettore. Rispetto comunque la tua opinione in merito e ti ringrazio sinceramente per avermi onorato della tua visita e del tuo commento. Un caro saluto.

     
  • Alle mercoledì 23 settembre 2009 alle ore 19:15:00 GMT+2 , Anonymous Anonimo ha detto...

    Buonasera,anche io ero interessato alla lettura del nuovo quotidiano,ma non sono riuscito a trovarlo.Speriamo nei prossimi giorni.Comunque tanti auguri alla nuova iniziativa editoriale.Mauro.

     
  • Alle mercoledì 23 settembre 2009 alle ore 19:21:00 GMT+2 , Blogger nomadus ha detto...

    Carissimo MAURO, sembra di essere tornati a quel lontano 14 gennaio 1976 quando uscì il primo numero de LA REPUBBLICA di Eugenio Scalfari. Spero che sia un buon viatico di analogia per il quotidiano della coppia Padellaro-Travaglio. L'importante è l'esistenza di una nuova voce libera e indipendente dalle concentrazioni politiche ed economiche. Un caro saluto caro MAURO.

     
  • Alle domenica 24 settembre 2017 alle ore 12:00:00 GMT+2 , Anonymous Anonimo ha detto...

    Carissimo mi piace questo post.In questi ultimi tempi sono stato tentato di comprare Il Fatto come primo giornale.Forse perché sono critico verso il PD mentre la Repubblica è sempre ben disposta verso quest'ultimo partito.Comunque non ci sono mai riuscito.Sarà la forza dell'abitudine.Il tuo post giunge a proposito.Ciao buona domenica.Mauro.

     
  • Alle lunedì 25 settembre 2017 alle ore 16:19:00 GMT+2 , Blogger nomadus ha detto...

    Credo che il giornale di Travaglio, a distanza di sette anni, abbia fatto il giusto rodaggio per posizionarsi tra le prime posizioni di attendibilità per quanto riguardo la carta stampata. Ovvio che qualche pecca il Fatto ce l'ha ma alla fine rimane affidabile rispetto ai tromboni della destra tipo il Giornale e Libero...Un abbraccio caro Mauro!

     

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page