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venerdì 19 giugno 2009

Minzolini & l'oscuramento pro Caimano


Ho aspettato qualche settimana dall'insediamento a direttore del TG1 dell'ex notista politico de La Stampa di Torino per esprimere un giudizio di merito, ma oggi sono costretto a scrivere quello che penso della nuova strategia informativa del berlusconiano di ferro (quasi un concorrente diretto di Bruno Vespa ed Emilio Fede) e retroscenista acquisito, vale a dire Augusto Minzolini. Vedendo quasi ininterrottamente, nelle ultime due settimane, il nuovo (si fa per dire) telegiornale della rete ammiraglia della RAI ho capito anche perchè molti italiani decidono di non pagare il canone. Ho compreso altresì le motivazioni che sono state alla base dell'interrogazione parlamentare di ieri del senatore dell'Italia dei Valori Francesco "Pancho" Pardi, preoccupato per l'oscuramento delle notizie a favore del Caimano messo in atto da Minzolini e dal suo staff, soprattutto in occasione dell'ultima puntata del pornoromanzo berlusconiano che ha visto per protagonista la signora D'Addario. "Evidentemente il direttore del TG1 si sta specializzando - afferma il senatore Pardi in una nota diffusa dall'agenzia ASCA - nell'esercizio della sua professione al servizio del monopolio della disinformazione. Dopo l'incredibile sequenza di notiziari del più seguito telegiornale italiano, finalizzata ad oscurare il più possibile le circostanze ed i fatti inerenti l'inchiesta dei giudici di Bari su un possibile coinvolgimento del presidente del Consiglio, ci proponiamo di monitorare minuto per minuto l'operato del TG1, prevedendo misure per salvaguardare il diritto dei cittadini ad essere informati da telegiornali liberi e non da portavoce servili del presidente del Consiglio''. Ecco, prendendo spunto da questa dichiarazione di Pardi mi piacerebbe, da semplice blogger ma anche da cittadino nel pieno dei propri diritti, rivolgermi al neo direttore Minzolini senza polemica affinché quello che penso non venga interpretato come una critica dovuta ad un pregiudizio. Il TG1 è il più importante e il più visto telegiornale del Paese. Ogni giorno più di 17 milioni di italiani si informano su cosa succede in Italia e nel mondo attraverso le dieci edizioni quotidiane di quel telegiornale. Una media di sei milioni di telespettatori (tanti quante sono le copie vendute da tutti i quotidiani nazionali e locali) aspetta per informarsi la storica edizione delle ore 20. Questo significa che per milioni di cittadini la conoscenza dei fatti dipende esclusivamente da quel telegiornale, che trae forza e prestigio anche da un ascolto così alto e fidelizzato nel tempo. Ora, ammesso e non concesso che Minzolini sia un giornalista intelligente, preparato e di lunga esperienza professionale, mi verrebbe voglia di invitarlo a rivedere le edizioni di questi ultimi giorni del telegiornale da lui diretto e a rispondere, con onestà e sincerità, a questa domanda: secondo lui i suoi telespettatori sulle rivelazioni pubblicate dal Corriere della Sera che stanno coinvolgendo l’immagine del presidente del Consiglio ci hanno capito qualcosa? Sono certo che anche lui risponderebbe di no. Semplicemente perché è sempre stata assente la notizia. Nel giorno del suo insediamento il neo direttore del TG1, con un editoriale fortemente critico nei confronti della carta stampata (dove aveva però lavorato da protagonista del retroscenismo sino al giorno prima), aveva rassicurato gli italiani annunciando che a differenza dei giornali ormai vittime dei gossip di giornata, il suo telegiornale si sarebbe occupato soltanto dei fatti. È per questo che i quotidiani perdono copie e vi sono in Italia così pochi lettori, aveva sostenuto con nettezza! Parole sante, certo, ma un pochino retoriche a mio giudizio: stia attento allora, perché il suo ragionamento può in futuro valere anche per il suo TG1. Se i fatti non vengono raccontati e si passa subito al chiacchiericcio su un fatto che il pubblico però non conosce, la tentazione di cambiare canale potrebbe essere fortissima, soprattutto se altri telegiornali (penso a quelli de La7 e del TG3), quotidiani, radio, siti internet e blog quei fatti, invece, li raccontano. Sono anche per deformazione professionale un consumatore attento di quotidiani e tg (sino a recuperare sul web la visione di quelli che mi perdo in diretta) e, pertanto, mi ritengo un privilegiato, ma se fossi semplicemente un telespettatore del TG1, come lo sono milioni di italiani, in questi giorni avrei soltanto saputo: 1) che a Bari è stata aperta un’inchiesta giudiziaria sulla sanità, 2) che a condurla è un sostituto procuratore, aderente però a Magistratura democratica, che è evidentemente un’associazione eversiva e pertanto va segnalata, 3) che l’inchiesta, e le notizie sull’inchiesta riportate dai giornali, sono state giudicate spazzatura dal presidente del Consiglio e dai suoi collaboratori politici, 4) che il responsabile, infine, del nuovo polverone, se non addirittura di un vero e proprio complotto, è l’onorevole Massimo D’Alema. Di quella tal Patrizia, invece, pagata duemila euro per una notte a Roma, delle altre ragazzotte interrogate su presunti festini nella Capitale o in Sardegna, dell’infelice frase dell’onorevole Niccolò Ghedini («In ogni caso il premier sarebbe solo l'utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile ») il povero telespettatore del TG1 nulla invece ha saputo. Per questi motivi a Minzolini non rivolgo un rilievo politico ma più semplicemente un rilievo professionale che sono convinto accetterà sportivamente, come sono convinto che, adesso che dirige il maggior telegiornale del servizio pubblico, lascerà alle sue spalle le simpatie del passato, quando ci raccontava dalle colonne del quotidiano torinese le mirabolanti gesta del «premier-comandante dei pompieri », del «premier-direttore dei lavori », «del premier-ingegnere», «del premier-psicologo», insomma del «premier-mille mestieri». Se poi, ma spero di no, proprio non ci riuscirà a nascondere professionalmente il suo smodato amore per il Pifferaio di Arcore, vorrà dire che lo metteremo nell'olimpo dei giornalisti tendenzialmente in odore di santità (come del resto lo è il premier) alla stregua dei veterani Fede, Giordano, Vespa e qualche volta Feltri. Una gran bella compagnia, vero Augusto? Post Scriptum: per chi si fosse persa la chicca dell'altra sera rimedio subito: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a48a9241-f059-45c6-b774-4ef5b438e97c.html?p=9

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