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domenica 31 maggio 2009

Mario Giordano, per favore, torna a Studio Aperto


Ebbene sì, la mia è proprio una supplica accorata, un invito fatto con il cuore a quello che fino a pochi anni fa era considerato una sorta di enfant prodige, un genio del giornalismo televisivo mai apparso sulla scena nazionale prima. Sto parlando naturalmente di Mario Giordano, il poco più che quarantenne giornalista alessandrino attualmente al timone de il Giornale edito da Paolo Berlusconi ma ovviamente ispirato, politicamente, dal Pifferaio di Arcore. Vi chiederete come mai questo appello nel titolo di questo mio post nell'ultimo giorno del mese mariano per eccellenza, quello dei fioretti. Ecco, proprio per questo motivo. Perchè spero che Giordano faccia un bel fioretto: quello di lasciare la direzione del quotidiano milanese e di tornarsene, sempre se vuole beninteso, alla guida del telegiornale più autorevole delle reti Mediaset, quello Studio Aperto che sotto la guida di Giorgio Mulè è riuscito a dare la notizia bomba che ha letteralmente rischiato di fargli vincere il premio Pulitzer per il 2009: la notizia che il Pifferaio era stato assolto per la vicenda Mills e non che era sub judice in attesa della scadenza del Lodo Alfano. Ma torniamo a Mario Giordano, quello dalla voce baritonale e dalla parlata fluente e senza la zeppola in bocca. Il suo Giornale se ne esce, tanto per fare una cosa nuova, con un attacco vigliacco e senza vergogna nei confronti del settimanale L'espresso, con questa specie di articolo (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=355204). A stretto giro di risposta il periodico diretto da Daniela Hamaui fa sapere che le falsità descritte nell'articoletto del giornalista prezzolato dal Pifferaio sono smentite da questa registrazione (http://espresso.repubblica.it/multimedia/home/6189852). Ora mi domando: ma caro Mario Giordano, cosa cavolo ci fai seduto sulla poltrona da direttore se non ti viene nemmeno lo scrupolo di verificare se tutto quello scritto dal tuo dipendente Stefano Zurlo sia o meno rispondente alla verità e se merita davvero di andare in prima pagina e scatenare ancora una volta una guerra mediatica (falsa e viscida) contro il nemico del tuo padrone pur di difenderlo in modo così tenace e impavido? Magari correndo il rischio, com'è puntualmente avvenuto, di venire clamorosamente smentito dalle registrazioni e vedersi esposto al pubblico ludibrio nonchè al legittimo disprezzo di chi non la pensa (per fortuna) come te? Allora ti dico, caro Mario Giordano, accetta il mio consiglio: lascia la poltrona de il Giornale e tornatene a Studio Aperto e magari riprendi in mano le sorti anche di Lucignolo che senza di te deve far forza solo sulle tette della diavolita Melita e sulle checche, pardon, sulle chicche del gossip di Signorini. Il che è tutto dire...

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