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lunedì 1 settembre 2008

ritorno alla (deprimente) realtà


Le vacanze sono terminate. Purtroppo queste tre settimane di relax se ne sono andate come il passaggio di "Gustav" sul Golfo del Messico. In un soffio (alquanto violento però). Stando lontano dal computer e dalla tastiera mi sono immerso in un mondo semi-onirico e quasi fiabesco, circondato da persone che mi salutavano con il sorriso e con la stretta di mano, che davano la precedenza agli incroci, che non sostavano in doppia fila ostruendomi per uscire dal parcheggio, che alla cassa del supermercato se mi vedevano con la busta della spesa con sei o sette articoli mi facevano passare davanti per pagare. Praticamente ho vissuto in un sogno. Perchè il risveglio è stato traumatico già da ieri sera al casello autostradale, dove con la lamiera della mia auto dovevo fare muso a muso con gli altri vacanzieri al rientro che temevano di essere sorpassati in fila e che già erano pronti a lanciarmi corna e contumelie. E poi questa prima mattinata di settembre, il ritorno alla quotidianetà, al lavoro, al traffico congestionato romano, al solito soffocante tran tran metropolitano. E come se non bastasse, azzardandomi ad accendere la tv verso le 8.30 (malauguratamente sintonizzata su Canale5), mi tocca sorbirmi anche l'accoppiata Belpietro-Berlusconi: il primo sempre prono e serviziole con il suo padrone editoriale; il secondo (manco a dirlo) che per telefono ci rendeva edotti del suo "storico" accordo con l'altro suo pari grado (in fatto di nefandezze) Gheddafi, al grido di "meno clandestini, più gas (di ottima qualità) per gli italiani", con tanto di risarcimento miliardario in comode rate. Che dire, mi sarebbe piaciuto ritornare ad una realtà meno deprimente e meno berlusconiana. Ma sapevo che tre settimane erano troppo poche per sperare nel miracolo.

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