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martedì 2 settembre 2008

e li chiamano arresti domiciliari


Francamente non so se il mese di agosto l'ho trascorso meglio io in un dignitoso albergo a tre stelle o l'ex furbetto del quartierino Danilo Coppola. Quando ho saputo, leggendo un articolo su di un settimanale, che il giudice di sorveglianza del tribunale di Roma gli aveva concesso il permesso di trascorrere al mare, in una villa, gli arresti domiciliari, beh francamente ho pensato che la vergogna a volte non conosce confini. Una villa principesca, a Punta Volpe, l'enclave più esclusiva di Porto Rotondo (a proposito, il cavaliere che dimora non molto lontano non ne sapeva niente?). Una casa raffinatissima su un piccolo promontorio in fondo a una stretta lingua di terra, circondata dal mare su tre lati e dalla macchia mediterranea. Apri le finestre e la vista spazia sul Golfo di Marinella: molto diversa da quella del Lungotevere. Quest'anno, per tutto il mese di agosto, questa splendida villa se l'è assicurata (affittandola per la modica cifra di 100.000 euro) un ospite molto particolare, un "prigioniero" che trascorre le vacanze agli arresti domiciliari. E' l'immobiliarista Coppola, arrestato il 1° marzo 2007 per un crac da 130 milioni di euro. Dopo aver trascorso 104 giorni in isolamento a Rebibbia l'immobiliarista aveva ottenuto, per motivi di salute, gli arresti domiciliari nella sua villa (una delle tante) di Grottaferrata. Nel novembre dello scorso anno le sue condizioni peggiorarono: a seguito di un arresto cardiaco fu ricoverato al Policlinico Umberto I. Successivamente fu trasferito all'ospedale di Frascati da cui fuggì il 6 dicembre (e meno male che era moribondo!) per farsi intervistare da SKY TG24 e per "denunciare la persecuzione dei giudici". Per questa "evasione" lo rimandarono in galera; dopo qualche mese di nuovo ai domiciliari, nella casa della madre a Finocchio, una borgata di Roma. E dal 1° agosto (quasi come un premio) in Sardegna. Non mi sembra che si siano alzate voci indignate da parte di esponenti politici dell'una o dell'altra parte. Men che meno da parte del ministro Alfano (troppo impegnato con il suo Lodo...). Immagino cosa avranno pensato quei detenuti in attesa di giudizio magari per aver fatto un "crac" da 130 euro, altro che 130 milioni...

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