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martedì 5 agosto 2008

mille e una notte a Palermo




Aria da sultanato in Trinacria. Da qualche giorno Palermo è in subbuglio. Il capoluogo siciliano, infatti, attende con trepidazione l’arrivo del Sultano dell’Oman, Qaboos Bin Said, previsto per oggi. Ad anticipare questo maestoso arrivo, due mega imbarcazioni sostano già sulla banchina del porto di Palermo. Si tratta del mega yacht "Al Said", lungo 155 metri e alto 5 piani, e di una nave-traghetto di appoggio, la "Fulk al Salamah" ricca di ornamenti in oro ed equipaggiata con missili, che possiede una pista di atterraggio e che trasporta al suo interno 12 Mercedes e una Limousine, oltre a sale cinema e concerti, piscine e molto altro ancora. Il panfilo è meta di "pellegrinaggio" da parte di palermitani e turisti, incuriositi dall'imponente apparato di accoglienza e di sicurezza allestito per l'occasione. C'è la bambina aggrappata alla grata di ferro sistemata davanti al panfilo reale, ma anche l'anziano signore che guarda sognante lo yacht. E poi le donne, molte eleganti e con tanto di tacchi a spillo, nella speranza di poter incontrare il sultano. C'è anche una famiglia intera che attende con ansia l'arrivo del sultano "per chiedergli un po' di soldi". "Siamo molto poveri - dice il capofamiglia Giovanni Laurino - abbiamo letto suoi giornali che è uno degli uomini più ricchi del mondo. Magari si fermerà per darci una mano. Per questo abbiamo portato con noi anche i nostri figli". In tutto seguiranno il sultano circa ottocento persone, che non baderanno a spese. Volevano noleggiare l'intero porto per un mese: una soluzione che avrebbe paralizzato il traffico di traghetti e crociere. Così si sono accontentati dei due moli principali. E quando i funzionari dell'autorità portuale si sono presentati per discutere di tariffe, gli emissari arabi hanno replicato: "Diteci solo il totale", firmando al volo un assegno a sei zeri. Scena simile per l'hotel: tutto il Villa Igea, il gioiello liberty dei Florio trasformato in uno degli alberghi più belli del Mediterraneo, è stato affittato. Centocinquanta camere, di cui 13 suites, riservate solo per la cerchia più ristretta della corte. Il resto finirà all'Excelsior e al Des Palmes, sempre del gruppo Acqua Marcia, monopolizzando l'agosto a cinque stelle della città. Selezionata persino una pattuglia di 'gnuri', le carrozze nere, per i tour in calesse al prezzo di mille euro a giro: venti volte più della solita tariffa. Palermo è elettrizzata. A maggio, durante un soggiorno del sovrano a Bari, i regali non sono mancati. Nel party d'addio ai presidenti di Provincia e Regione sono stati donati Rolex d'oro da 20mila euro, facendo sapere che rifiutarli o girarli in beneficenza avrebbe rappresentato uno sgarbo. Al personale pugliese coinvolto nell'ospitalità alberghiera sono finiti centomila euro di mancia. Ma gli assegni più ghiotti sono stati consegnati al sindaco: tre milioni per borse di studio e due milioni per apparecchiature mediche, oltre al solito Rolex aureo. Il sultano però è apparso poche volte, evitando incontri pubblici. Uomo dai modi riservati, colto, formato a Londra e autore di una svolta liberale nel suo Paese (dove ha concesso il voto alle donne e la possibilità di eleggerle in Parlamento) ha una sola passione: la musica classica. Per questo le borse di studio sono state destinate a studenti del conservatorio pugliese. Quella che resta misteriosa è la motivazione dei viaggi a Bari e Palermo, capitali degli emirati arabi creati in Italia prima del mille. Sembra escluso che si tratti solo di vacanze: il re sarebbe spinto più dagli investimenti che dalla bellezza della costa. A Palermo si ipotizza un'offerta per acquistare l'intera area portuale, destinata a diventare un polo di lusso per nautica da diporto e crociere. La cifra? Due miliardi di euro per fare rinascere la città. Ma forse è solo un miraggio.

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