tpi-back

giovedì 31 luglio 2008

un bell'esempio da seguire


La notizia delle annunciate dimissioni del primo ministro isreaeliano Ehud Olmert (http://unionesarda.ilsole24ore.com/mondo/?contentId=35278), sotto inchiesta per corruzione e per aver chiesto due volte i rimborsi per le spese dei suoi viaggi come sindaco di Gerusalemme, mi ha fatto tornare alla mente le svariate occasioni (per restare in ambito nazionale) in cui un politico italiano, proprietario di tre reti televisive, di qualche settimanale e di un giornale, ha decisamente e volutamente fatto finta di nulla, benchè al centro di svariate inchieste (per rinfrescarsi la memoria basta leggere un mio vecchio post, http://tpi-back.blogspot.com/2008/04/non-consegnate-litalia-nelle-mani-di.html) che riguardavano lui e le sue aziende (ed i suoi amici), perdendo scientemente quella splendida occasione di uscire di scena, di dimettersi, di annunciare che avrebbe volentieri risposto a tutto in un'aula di tribunale e che solo dopo il giudizio a lui favorevole si sarebbe ripresentato (con la sua faccia) di fronte agli elettori. Ma tutto questo non è mai avvenuto, anzi. Il politico non ha mai perso occasione per additare la magistratura come un covo di eversivi, fuori di testa, accaniti forcaioli nei suoi confronti (e dei suoi amici) e chi più ne ha più ne metta. Il politico, se possibile, ha fatto anche di più (e di peggio). Si è cucito addosso, come un doppiopetto di Caraceni, uno scudo impermeabilizzato fatto di legge e leggine ad personam, immunità e prescrizioni a iosa, in una parola inattaccabilità giudiziaria. Questo ha fatto il politico italiano che governa il nostro Paese. E nemmeno le dimissioni di Olmert sono state sufficienti per fargli capire che era un bell'esempio da seguire. Per potersi riabilitare almeno agli occhi degli italiani, se non a quello dei giudici.

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