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sabato 16 febbraio 2008

fenomenologia di Fiorello


Era quasi inevitabile che, a distanza di 47 anni dall'uscita del libro di Umberto Eco dal titolo "Fenomenologia di Mike Bongiorno", ci fosse qualcuno che scrivesse la stessa cosa di un personaggio televisivo destinato (con altre caratteristiche ovviamente) a ricalcare le gesta e la fama del Signor Quiz. E così il critico televisivo del Corriere della Sera, il professor Aldo Grasso, ha deciso di scrivere una sorta di opera omnia del "mattatore" del terzo millennio, dell'animale da palcoscenico che esalta la platea, del grande intrattenitore radiofonico e televisivo: in una parola, di Rosario Fiorello. Il libro (con allegato un cd) uscirà il 19 febbraio, s'intitola proprio "Fenomenologia di Fiorello" ed è edito dalla Mondadori. Un libro che ripercorre interamente la vita e la carriera dello show-man siciliano nato il 16 maggio 1960 a Catania. Una storia che sembra la sceneggiatura di un film hollywoodiano, che racconta il viaggio di un ragazzo partito dalla più umile delle mansioni in un villaggio turistico della Valtur a Brucoli (era un facchino di cucina) e che è diventato, nel giro di un ventennio, il migliore (e forse unico) uomo di spettacolo italiano: passato dai fasti del "Karaoke" di Italia1 al flop di "Non dimenticate lo spazzolino da denti" di Canale5, fino ad arrivare ai trionfi di "Stasera pago io" del 2001-2004 (di cui vi ripropongo due estratti, http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/stream.srv?id=3109&idCnt=2824&pagina=1&path=RaiClickWeb^Home^Spettacolo^Prima+serata^FIORELLO#1 ma anche http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/stream.srv?id=3111&idCnt=2825&pagina=1&path=RaiClickWeb^Home^Spettacolo^Prima+serata^FIORELLO#1) al recentissimo "Viva Radio2...minuti". Una carriera folgorante che si annuncia particolarmente lunga, proprio come quella del suo amico e partner di pubblicità Mike Bongiorno, che sembra umanamente anche rimpiazzare la figura paterna di Fiorello oltre ad essere la spalla e la vittima degli scherzi telefonici, oramai un must del programma radiofonico "Viva Radio2" ricominciato l'11 febbraio scorso. Aldo Grasso, nel suo libro, paragona Fiorello ad un altro grande del passato televisivo e dello spettacolo: Walter Chiari. E le similitudini sono nel far sembrare (davanti alla telecamera) improvvisazioni quelle che in realtà sono "numeri" già ampiamente collaudati negli spettacoli dal vivo. Oppure, in qualche occasione, un voluto "errore" nel non accorgersi del cambio di inquadratura (mentre invece si trattava di duttilità e invenzione televisiva) o anche "fuoriuscita" dagli schemi televisivi determinati dalla scaletta del programma a vantaggio della creatività e della improvvisazione. Un altro omaggio alla fenomenologia di Fiorello, oltre al libro di Grasso, è stato fatto da Giovanni Minoli e dal suo programma La Storia siamo noi (http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo640480.aspx?id=458), che ha fatto dire a Fiorello, in una recente intervista al Corriere, "...di solito sono programmi che vanno in onda quando uno non c'è più. Sono felice che stiano succedendo ora che sono ancora in vita..." seguito dalla classica "toccatina" di chi è un pochino superstizioso. Standing ovation per Rosario Fiorello!

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