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giovedì 24 gennaio 2008

il nuovo "partito" di Vittorio Feltri











Credo di aver già detto, in un precedente post, che ai tempi del ginnasio ero un attento lettore del Corriere della Sera, all'epoca diretto da Piero Ottone. Proprio in quegli anni, ed esattamente nel 1977, un giovane redattore muove i primi passi nel mondo dell'informazione. Si chiama Vittorio Feltri, bergamasco, ha poco più di 30 anni ma già da qualche anno collabora con qualche giornale del Nord. Ha iniziato quasi ventenne a l'Eco di Bergamo, dove (con l'occasione che va spesso al cinema) viene incaricato di unire l'utile al dilettevole: recensire le pellicole che vede, tra un pop corn e l'altro. Dopo questa abboffata cinematografica passa alla redazione de la Notte, successivamente al Corriere d'informazione e, finalmente come accennavo, nel 1977 approda al Corriere della Sera. Dopo 6 anni da anonimo redattore, riesce ad ottenere la poltrona (prestigiosissima!) da direttore di BergamoOggi, uno dei quotidiani dell'epoca più diffusi dell'Italia (padana) e, grazie a questi grandi numeri, nel 1984 viene richiamato al Corriere della Sera, dove magnanimamente qualcuno gli offre una stanzetta e una scrivania da inviato. Come gesto di grande riconoscenza, il buon Vittorio qualche anno dopo, alla fine degli anni 80, lascia e se ne va a dirigere un quotidiano non troppo venduto: l'Indipendente. Bene o male qualche copia riesce a venderla e così un certo Paolo Berlusconi (forse illustre omonimo dell'ex presidente del Consiglio) decide di chiamarlo alla guida de il Giornale come successore niente di meno che di Indro Montanelli, che nel frattempo aveva sbattuto fragorosamente la porta per dissidi e incomprensioni con la proprietà. Sfruttando la scia montanelliana, Feltri riesce a far aumentare le vendite del giornale berlusconiano e nel 2000, grazie ad una sontuosa buonuscita (in lire) decide di salutare la compagnia e di fondare (ed editare) un nuovo giornale, Libero, che oggi, a mio modesto avviso, è diventato anche un "partito" con 132.000 iscritti (stando all'ultimo accertamento diffusione stampa dell'ottobre 2007) che cerca di "pilotare" la crisi di governo, pontificando con i suoi (abbastanza) rozzi editoriali, aggredendo verbalmente (anzi con la scrittura) Prodi ed il suo operato, facendo opera di "lecchinaggio" editoriale nei confronti dei suoi padre-padroni (i Berlusconi), sempre pronti ad assisterlo finanziariamente in caso di bisogno. Ora, non vorrei dire, ma il buon Vittorio negli ultimi tre giorni ha mandato in stampa tre prime pagine del suo giornalino con questi titoli: L'incubo è finito (martedì), Morto in piedi (ieri), Ma sei ancora qui? (oggi), accompagnandoli con altrettanti editoriali al calor bianco, insultando, digrignando la dentiera per far sì che il presidente del Consiglio rassegni le dimissioni non già per la sfiducia (probabile) del Senato oggi pomeriggio, ma solo per la volontà del "partito" di Feltri e dei suoi 132.000 padani. Un direttore di giornale, così attaccato alla sua poltrona, che invita ad andarsene chi della poltrona non ne fa certamente lo sport preferito (abituato com'è al sellino di una bicicletta), mi sembra perlomeno anacronistico e non proprio da uno senza macchia e senza paura. Volevo ricordare al buon Vittorio che (forse distratto dalla preparazione delle sue prime pagine e dei suoi editoriali) le dimissioni si dovrebbero dare anche (soprattutto) in campo giornalistico. A maggior ragione quando si ha nell'armadio qualche "scheletro" giudiziario (http://www.legge-e-giustizia.it/2000%20DOCUMENTI/novembre%2024%202.htm), (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/02_Febbraio/13/feltri.shtml), (http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsID=72704) non si può puntare, con leggerezza e con nonchalance, il dito contro qualcuno. Meglio prima specchiarsi nella propria coscienza. Ammesso che la si abbia.

2 Commenti:

  • Alle giovedì 24 gennaio 2008 alle ore 14:02:00 GMT+1 , Anonymous Anonimo ha detto...

    Proverò ad essere razionale,ma trovo vergognose le copertine di Libero.E questi sarebbero i cosiddetti liberali?Certe copertine sono degne dei libercoli di estrema destra.Ma,più vergognoso è che esista gente che legga questo pseudo-giornale.MAURO.

     
  • Alle giovedì 24 gennaio 2008 alle ore 14:14:00 GMT+1 , Blogger nomadus ha detto...

    Concordo pienamente, carissimo MAURO. Ed oltre ad essere vergognoso che 132.000 nostri concittadini spendano ogni giorno 1 euro per acquistare questa specie di quotidiano (molto meglio sarebbe devolverli alla Caritas...), la ancor più scandalosa sovvenzione dello Stato con i finanziamenti ai quotidiani come Libero, mi fa venire un tremendo mal di pancia.

     

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