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giovedì 13 dicembre 2007

per non dimenticare


Ieri, 12 dicembre, ricorreva una data purtroppo tragica per la nostra memoria storica. Non tutti, credo, presi dalla frenesia e dalla febbrile preparazione dei giorni di festa natalizi, hanno lasciato uno spazio nella memoria e nel cuore per ricordare il sacrificio di 17 persone, morte e orrendamente maciullate dall'esplosione della bomba alla Banca Nazionale dell'Agricoltura di piazza Fontana, a Milano. La foto che ho scelto per questo post è simbolica e, allo stesso tempo, induce alla riflessione. Il buco che si vede al centro della fotografia, oltre a testimoniare l'effetto della deflagrazione, è in un certo senso un onirico "buco" nella nostra memoria collettiva, che, a distanza di 38 anni, ha voluto inghiottire nello stesso tempo la verità (mai completamente rivelata sui mandanti e sugli autori della strage), la dignità di un Paese (lordata dal sangue innocente di quei 17 morti) e anche la sicurezza reale dell'Italia. Infatti, da quella data e da quel tragico avvenimento, il Belpaese ha conosciuto l'era della strategia della tensione (rossa e nera), ha iniziato a percorrere una via crucis del terrore e del sangue, lastricata di tritolo, raffiche di kalashnikov, attentati sanguinari a cose e a persone, che ci ha portati fino ai giorni nostri. Quel "buco nero" della foto ci deve far riflettere, invece, e ci deve dar coraggio al contempo: deve farci capire che la destabilizzazione delle stragi e degli attentati non potrà mai smembrare il senso della collettività e della democrazia reale, unica, vera. Quella della nostra società, di tutti noi. Ma solo se la nostra memoria non inghiottirà tutto il nostro doloroso passato riusciremo a dare ai nostri figli e ai nostri nipoti una società giusta, libera e democratica, scevra di odio e di rancore, di contrapposizioni politiche e di falsità. Un'Italia che tutti noi vogliamo. In cui riconoscerci e amarci. Sempre.

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