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mercoledì 22 marzo 2006

caccia al Pelotto


Era un pò di tempo, onestamente, che non dedicavo la mia attenzione al 1288 e a quello che succede all'interno del palazzone di via Lamaro. Forse ero rimasto deluso dall'assenza di partecipazione dei miei colleghi dopo la famosa querelle dovuta alla chiusura di Google e alle restrizioni imposte da Telefonica alla fine dello scorso anno e prima comunque della scadenza del contratto (28 febbraio 2006). Non vi avevo aggiornato, cari lettori, sugli sviluppi successivi, sui licenziamenti di un centinaio di operatori e operatrici (colti in flagrante mentre telefonavano dalla postazione con la propria login, mentre lavoravano pur essendo il loro giorno di riposo settimanale, mentre attaccavano in faccia al cliente il telefono per non essere riusciti a trovare l'informazione richiesta, etc...) e su tutte le novità tecniche e non (obbligatorietà della scansione nell'uso dei sistemi operativi, prima Varetis, poi Sophia e infine il Bookmark) ma soprattutto non vi avevo ragguagliato sul nuovo concorso Chiama e Vinci pubblicizzato in questi giorni in tv, dove l'utente che chiama per qualsiasi motivo il 1288 (magari anche per fare una bella pernacchia...) ha la possibilità di vincere, senza dover rispondere a nessun quiz, un fantasmagorico e desideratissimo Pelotto, il pupazzo testimonial del servizio di consultazione telefonica, molto amato dai bambini (ma anche dai grandi, si evince dalle telefonate di questi giorni) e che non è in vendita in nessun esercizio commerciale e che quindi è molto ambito in questa caccia telefonica iniziata il 19 marzo e che proseguirà fino al 17 aprile. Ce ne sono in palio più di 20.000, distribuiti nell'arco delle 24 ore con scansione del tutto casuale, gestito dal computer centrale che gestisce tutto il flusso telefonico proveniente da tutta Italia. Ad ogni operatore, nell'arco del proprio turno di lavoro (5 ore) può capitare di assegnarne da un minimo di cinque ad un massimo di venticinque, scatenando reazioni le più disparate, dalla nonnina contenta per i propri nipoti, al manager indaffarato che se ne frega del Pelotto e che vuole essere collegato con la banca richiesta e così via. Questa caccia al Pelotto ha avuto indubbiamente un triplice effetto: far felice il cliente del 1288 che almeno con quello che paga per il servizio riesce ad avere in cambio un bel pupazzo; far felice (parzialmente) l'operatore/ice del 1288 che vede aumentare il numero di chiamate ricevute e di conseguenza il suo guadagno giornaliero; far felice (più di tutti) la compagnia spagnola Telefonica (e Atesia di conseguenza) per l'incremento del volume di traffico e di utili relativi alle chiamate in entrata. Non male, visto e considerato che nel trimestre dicembre-febbraio (ad esclusione dei giorni di Natale) c'era stato un pauroso calo delle telefonate, indice preoccupante della disaffezione della clientela nei confronti del servizio del 1288, giudicato troppo oneroso per quello che riusciva ad offrire in cambio come efficienza e qualità. Ora, con la collaborazione del Pelotto, l'Azienda spera di recuperare (oltre al volume di traffico) anche la faccia e la credibilità da spendersi meglio sul mercato delle telecomunicazioni e dei servizi di consultazione telefonica. Si attendono positivi sviluppi grazie all'invasione dei Pelotti...

lunedì 20 marzo 2006

sull'orlo di una crisi di nervi


La migliore definizione, a mio giudizio, sull'attuale situazione del presidente del consiglio dei ministri, l'ha data sabato sera il patron della Fiorentina e dell'impero delle calzature Tod's, ossia Diego Della Valle, che a conclusione dell'inverecondo show del premier davanti alla platea vicentina degli industriali ha detto testualmente: "Sono dispiaciuto, il premier non ha rispettato Confindustria. A giudicare dall'approccio che ha avuto con me ho l'impressione che è un uomo stanco, sull'orlo di una crisi di nervi. Ha bisogno di riposo. La famiglia dovrebbe fermarlo qualche mese per restituirci una persona lucida con cui parlare". Parole durissime, ma condivisibili. E in aggiunta il vicepresidente di Confindustria, Andrea Pininfarina, non certamente l'ultima ruota del carro nel panorama italiano, ha marcatamente sconfessato e censurato l'intervento del premier, fatto come al solito senza rispettare le democratiche regole concordate con tutti gli altri relatori intervenuti nei giorni precedenti (le avvisaglie si erano viste nel confronto tv con Prodi...) e senza minimamente avere la benchè recondita remora nell'affermare l'inaffermabile, nell'attaccare i vertici industriali, tacciandoli indecorosamente di sinistrismo acclarato e di teste vuote che nascondono scheletri negli armadi, non sapendo che i suoi armadi oramai traboccano di teschi e ossa raccolti negli ultimi venticinque anni, ossia dal suo avvento con le tv private nel 1980. Una delle affermazioni di Pininfarina contro il premier recita testuale: "E' stato un intervento antidemocratico, illiberale e, mi permetto di aggiungere, gravemente offensivo della dignità delle persone". Che dire? Non mi sembra ci sia molto da evidenziare dopo questi interventi autorevoli di Della Valle e Pininfarina. Seppur con la gamba claudicante e offesa da una misteriosa lombosciatalgia (sembrava il rappresentante della Zoppas...) il premier è riuscito nell'impresa più ardua e meno canonica: quella di farsi fischiare e censurare dai suoi colleghi imprenditori, perchè, se qualcuno se ne fosse dimenticato, il premier è pur sempre imprenditore, con radici da chansonnier certo, ma sempre industriale delle televisioni rimane. Anche se vuole fare il politico a tutti i costi...ahinoi...Intanto il count-down della liberazione ci dice meno 20...

domenica 19 marzo 2006

la verginità di Adriana


Questa domenica non mi sono interessato alle dichiarazioni dei politici, alle baruffe dei due Poli, alle considerazioni dopo gli interventi dei due leaders al convegno degli industriali a Vicenza. Nossignori, questa domenica ho staccato la spina e mi sono avidamente letto l'intervista che Adriana Lima, sensualissima testimonial di notissime marche, ha dato in esclusiva a GQ America, mensile di tendenza (molto seguito anche in Italia) che ha avuto il privilegio di poter svelare un segreto di cui nessuno, credo, poteva immaginare l'esistenza. La venticinquenne top model brasiliana è vergine! La notizia è passata sotto silenzio anche per il concomitante sciopero dei giornalisti, ma milioni e milioni di aficionados della bellissima Adriana avranno avuto sicuramente un sussulto e un brivido al pensiero che forse un giorno uno di loro potrà avere l'onore di essere il primo, un bell'onore, non c'è che dire, mica pizza e fica. Nell'intervista al mensile americano Adriana ha ripercorso la sua vita privata e quella professionale, oggi al top della notorietà e dei guadagni (circa 4 milioni di dollari l'anno) e ha anche raccontato aneddoti più o meno piccanti del suo intimo modo di approcciarsi con l'altro sesso (in passato si ventilava anche qualche defaillance saffica...) dei tentativi più o meno reiterati degli uomini di sedurla o circuirla sessualmente, dei suoi rifiuti gentili ma decisi e del fatto che darà la sua verginità all'uomo che sposerà. Mi sembrava di leggere un libro del 900, una sorta di Cuore brasiliano, invece ho guardato la copertina di GQ America e c'era scritto march 2006 e allora ho capito che anche in questo millennio c'è ancora chi crede in qualche ideale, in un qualcosa che non sia sesso soldi o potere ma anche amore, rispetto, profondità di animo. E non è poco, ai giorni nostri, credetemi. Da oggi Adriana Lima mi è anche più simpatica e mi sembra anche più bella, se possibile...Merita di essere guardata più spesso negli occhi, profondi e sinceri, no sempre nel fondoschiena.

venerdì 17 marzo 2006

il Professore & la jella


Le sta provando proprio tutte il cavaliere per vincere le elezioni e per fare lo sgambetto al Professore. Delegittimazioni televisive, dante causa reiterati, epiteti di vario genere (ultima in ordine di tempo "faccia da bulldog") e, dulcis in fundo, anche lo scambio di date in relazione agli interventi dei due leaders al convegno degli industriali a Vicenza. Il premier, furbescamente, si accaparra la data del 18 marzo e lascia al suo avversario (che caso vuole non sia napoletano...) la fatidica e menagrama data del venerdì 17, scongiuri compresi, corna e bicorna del caso. Fortunatamente oggi Romano Prodi se n'è infischiato della jella e delle superstizioni varie: il suo intervento, come al solito pacato e preciso, ha suscitato applausi e consensi di gran parte della platea degli industriali, ritornando a parlare di cuneo fiscale, di Irap e di lavoro ai giovani, temi già sviscerati nel famoso duello tv di martedì scorso. Anche oggi il leader bolognese è tornato a parlare della mancata partecipazione al corteo dei commercianti di Milano, svoltosi ieri sera (a seguito dei tristemente famosi incidenti di Corso Buenos Aires) e a cui nè lui nè Fassino hanno aderito, proprio in virtù della sensazione di strumentalizzazione e di polpetta avvelenata preparata e incartata dal premier e dal suo entourage...Niente da fare. Gli sgambetti politici a tradimento del primo ministro non sono certo una novità, ma alla vigilia di queste importanti elezioni, credo che la vera e certificata sensazione di impotenza e di acclarata certezza di una sconfitta diano il senso del rompete le righe nello sgangherato battaglione della Casa delle Libertà, con relativa e inevitabile ammainabandiera...

mercoledì 15 marzo 2006

centesimo post


Capita proprio dopo il duello tv di ieri sera il mio post numero 100. Un numero piccolo ma allo stesso tempo importante per chi vi scrive, per chi ha avuto la forza e la volontà (supportata dal crescente consenso espresso dai lettori di questo blog) di instaurare con voi un rapporto quasi quotidiano, intenso, sincero, mai banale (spero...) e scusate se da queste righe può trasparire un pò di emozione e di autocelebrazione. Il numero dei post non è solo indicativo della continuità nello scrivere (partendo dal servizio di consultazione telefonica 1288, proseguendo con temi di varia umanità e attualità) ma anche della voglia di non perdere quell'attaccamento alle attese dei lettori che in un certo senso vengono fidelizzati dai miei scritti, dalle mie considerazioni di ordine generale e non propriamente di bandiera. A volte caustico, a volte leggero, non sempre condivisibile dalla massa dei lettori, chi vi scrive ha dato sempre, mi auguro, la sensazione di essere sulla notizia o sull'evento da commentare (ad esclusione delle situazioni interne al 1288, viste e riviste con la lente dell'operatore e non del dirigente, sempre ispirate alla correttezza aziendale e non alla critica delatoria..) quasi in punta di piedi; certo non ho esitato a colpire a volte duramente l'esponente della CdL (ma come si dice qui a Roma, me le levava dalle mani!) con critiche e sarcastiche digressioni che forse avranno avuto l'effetto dell'ortica ai lettori abituati a leggere altri blog meno schierati del mio, ma tant'è...Spero comunque, ora che ho raggiunto il traguardo dei 100 post, di poter continuare a far affidamento sul vostro consenso e sulla vostra affezionata lettura, sui vostri commenti (sempre molto parchi, a dire il vero...) e sul tam tam del passaparola, un pò come è avvenuto nell'Azienda per cui lavoro (anche se ovviamente non sanno chi si nasconde dietro lo pseudonimo NOMADUS) e che mi ha permesso di iniziare, in quel 21 novembre 2005, questa splendida avventura nella blogosfera italiana. Non mi resta che ringraziarvi di cuore e continuare.

martedì 14 marzo 2006

il gioco delle (tre) carte







L'invidia è una brutta bestia! Si rosica e si mastica amaro quando qualcuno ha una certa idea (bella o brutta che sia) sfuggita o non perseguita da qualcun altro, che avrebbe voluto ma non ha potuto...E' il caso del nostro ineffabile primo ministro. Ai tempi della caccia serrata a Saddam Hussein & Co. il guerrafondaio Bush decise di giocare con le carte raffiguranti i principali protagonisti da ricercare (vivi o morti, come nel vecchio West) al fine di farsi, vincendo, un bel solitario (tanto per restare in tema di carte...) e allora cosa ti inventa il prolifico, non solo nel talamo nuziale e non, premier italiano? Un bel mazzo di carte targate Forza Italia (vedere il sito Repubblica.it) con la sua bella faccia da stoccafisso in prima battuta e con tutti gli slogan usati in questi cinque anni di devastazione continua del nostro Paese, compresa la bella (per lui, ovviamente...) foto estrapolata dal famoso contratto con gli italiani firmato da Vespa nel 2001. Secondo me questa idea delle carte, alla vigilia dello scontro televisivo con Prodi in tv, è stata suggerita al premier da qualcuno del suo staff di origine napoletana, perchè la vivacità cerebrale tipica dei partenopei relativa al gioco e alle sue derivazioni (pacco, paccotto e contropacco) è talmente rinomata da essere stata menzionata dallo stesso Bush e dalla Condoleeza Rice durante l'ultimo raid transoceanico del premier di Arcore, sempre con intenti promozional-politici. Sono curioso, molto curioso, di conoscere le reazioni di esponenti di spicco e non della Casa delle Libertà a proposito di questo mazzo di carte. Ho la sensazione che Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini, a breve termine, convocheranno lo stato maggiore della CdL per discutere e valutare la possibilità di aprire una casa da gioco direttamente all'interno di Palazzo Grazioli a Roma (sede rinomata del premier) proprio allo scopo di cementare e possibilmente incrementare la naturale predisposizione ludica (oltre che menzognera) denotata, in questi ultimi cinque anni, nel dna del primo ministro italiano, che inutilmente però ha cercato di convincere Rocco Buttiglione e Umberto Bossi a giocare con lui al classico tre sette col morto (da scegliersi tra gli ultimi due...) mentre il croupier Gianni Letta osservava divertito e prendeva nota...Spero vivamente che la sinistra non si inventi un bel torneo interno di scopone scientifico...

domenica 12 marzo 2006

l'autoironia involontaria di Storace


La prima notizia che vorrei commentare dopo il black-out telematico è quella che riguarda l'ex ministro della salute, il comico nato e mai totalmente apprezzato Francesco Storace, che proprio oggi rilascia alle agenzie di stampa una dichiarazione intenzionalmente (forse) seria o comunque di prammatica, rivelatasi però nella realtà delle cose una sorta di barzelletta cameratesca (scusate l'involontario gioco di parole...) in cui l'ex segretario della sezione MSI di via Acca Larentia a Roma, tristemente famosa a cavallo degli anni 70 e 80, si dice pronto ad un eventuale arresto per il caso dello spionaggio politico e comunque lui è quello che più di tutti vuole, fortissimamente vuole la VERITA'!!! Sissignori, avete letto bene, il nostro Verdone dei Neri (opsss...scusate, ancora un gioco di parole) è alla ricerca della verità perchè LUI non la sa!! E come potrebbe saperla poverino, lui che normalmente non si occupa di cose inerenti la politica, lui che la poltrona di Governatore del Lazio non l'ha mai minimamente anelata nè tantomeno sfiorata nelle sue intime voglie di potere, lui che ha sempre detto di averle prese e mai date (le botte) e che poi invece nel recente passato dichiarava che il cazzotto sottolinea l'idea? Una testa pensante (questa sì è ironia...) come la sua mi avrebbe clamorosamente sorpreso e lasciato di stucco se avesse detto cose meno comiche e più di sostanza, come ad esempio che la Mussolini aveva ragione a protestare sulle famose falsificazioni delle firme, che l'ex ministro delle telecomunicazioni Gasparri è un suo acerrimo nemico politico, che l'ex picchiatore Alemanno è invece un suo caro compagno di merenda e di sezione...Invece no, Storace si è limitato ad annunciare querele ed azioni legali contro giornali e persone che mettono in dubbio la sua statura (...) morale e politica, la sua rettitudine e fedeltà dal cuore nero, la sua voglia di riprendersi quella poltrona che a suo giudizio gli hanno proditoriamente ed incivilmente sfilato da sotto le chiappe!! E poi ditemi se non è un comico nato...

telecom italia la tua voce?...no, la mia croce!


Non potevo non dedicare alla ex monopolista delle telecomunicazioni il mio post di ripresa di attività di questo blog, dopo la sospensione inizialmente prevista in circa una settimana, puntualmente rivelatasi un bluff visto e considerato che la linea adsl è stata ripristinata dopo più di un mese! Che dire in questi casi? Che reazione avere (evitando reazioni istintive e forse penalmente perseguibili...) se non quella di incassare e mandare giù l'amaro calice della cronica inefficacia di telecom e dei suoi addetti al call center del 187, pluripremiati alla Libera Università degli Incapaci e degli Atrofizzati Mentali (la famosissima LUIAM)??? Voglio risparmiare ai miei lettori la mia personalissima via crucis telefonica condita da fax, parolacce, ingiunzioni legali, menefreghismi aziendali e tutto il corollario doc (tristemente famoso e testato) della pubblica incapacità e becera ignoranza made in telecom italia! Alla fine ieri pomeriggio la comunicazione via e-mail del 187 alla mia casella, deo gratias, in cui le scarne due righe annunciano la ripresa della linea adsl cessata erroneamente il 5 febbraio scorso: nessuna giustificazione, nè tantomeno scuse di facciata, men che meno la volontà di riparare in qualche modo ad un bel sopruso in piena regola, ad una sorta di censura e prevaricazione legalmente autorizzata (dal regolamento di servizio targato telecom, ovviamente) nada de nada! Incredibile ma vero, alla fine la fattura commerciale non porterà nessun rimborso, nessuno storno normalmente auspicabile in questo genere di cose, solo un bel pernacchione di mamma telecom e l'invito a pagare entro la data di scadenza indicata, evitando aggravi dal 2 al 6 per cento...Della serie without words.