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venerdì 27 gennaio 2006

l'immobiliarista del presidente


Eh, no. Questa volta il titolo del post non è dedicato al presidente del consiglio, no no. Oggi ho deciso di rispolverare e di parlare del povero Giovanni Consorte, ex presidente di UNIPOL, da un pò di tempo accantonato dai titoloni sui giornali e dalle foto in prima pagina, beccato qualche giorno fa da una temeraria giornalista del TG5, che però è riuscita solo a strappargli una generica promessa di intervista esclusiva a tempo debito. Quindi oggi, prendendo spunto da un bell'articolo di Paolo Biondani sul Corriere della Sera, ho deciso di dedicargli un pò di spazio sul mio blog. A lui, ma soprattutto al suo immobiliarista di fiducia, nonchè carissimo amico, un certo Vittorio Casale, self made man (a sentir lui...) di 46 anni, sposato felicemente e con tre figli, uno dei quali messo a regolare paghetta settimanale, con un importo che preferiamo omettere (per non fargli fare brutta figura...). L'immobiliarista amico di Consorte è di Parma (...niente paura, NON è amico di Tanzi e NON emette bond...) lavora a Roma, in un lussuoso ufficio ai Parioli, e il weekend lo trascorre in famiglia a Bologna, dove poi ha modo di incontrare l'ex patron di Unipol e di parlare magari di quei conti accesi presso il Principato di Monaco (Banca di San Gottardo, filiale di Montecarlo, mica pizza e fichi...) allo scopo di tutelarlo, in virtù di quella sua ancestrale paura che da un momento all'altro accada qualcosa di spiacevole ( salute o giustizia, non ci è dato sapere), pensando bene così di affidare al suo amicone Giovanni un pò del suo tesoro personale, non si sa mai...Per ricompensa Consorte, oltre a presentarlo ai suoi compagni di merende Fiorani e Gnutti casomai avesse bisogno di qualcosa, gli affida la vendita di alcuni immobili di proprietà dell'Unipol. Casale, da buon immobiliarista, li rivende a sua volta alla Morgan Stanley e a Pirelli Re, ottenendo una lauta plusvalenza di circa 40 milioni di euro. Non male. Infatti la procura di Milano, con il pm Francesco Greco in testa, lo chiama a chiarire questa stranezza operativa, visto e considerato che il colosso delle assicurazioni bolognese avrebbe potuto benissimo vendere direttamente senza la sua intermediazione (ovviamente NON gratuita). La risposta di Casale è da fumetto: "...perchè io all'inizio avevo presentato un'offerta migliore..." e quindi non c'entrava niente la sua amichevole conoscenza con Consorte...Però, che bello essere amici dei presidenti, quelli che contano, ovviamente...e quali se no!...Post Scriptum: il figlio di Casale prende 100 euro di paghetta settimanale, quasi quasi prende più il figlio del portinaio del palazzo dove abito io...che tempi, che tempi! Non c'è più la paghetta di una volta...

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